Il Sole 24 Ore, nel suo monitoraggio sullo stato di avanzamento dei lavori del Piano nazionale di ripresa e resilienza Borghi, dedica un approfondimento alle attività del progetto “Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino” come esperienza replicabile ad altre realtà delle aree interne per trasformare la marginalità in opportunità. Ancora una volta, dunque, il piccolo centro montano dell’Alto Molise fa scuola a livello nazionale e forse anche internazionale.

«Rigenerazione urbana e culturale camminano di pari passo quando si sale a Castel del Giudice, piccolo borgo molisano con trecento abitanti a ottocento metri d’altitudine, attraversato dal fiume Sangro in un territorio verdissimo al confine con l’Abruzzo. Grazie al progetto “Centro di (ri)Generazione dell’Appennino” da venti milioni di euro, il Comune ha puntellato una strategia di crescita demografica intrapresa ormai vent’anni fa e basata su nuova residenzialità, imprenditorialità e cultura».
Inizia così l’articolo del blasonato quotidiano economico nazionale. In una prima fase, il sindaco Lino Gentile e il suo agguerrito staff quasi tutto al femminile, si è concentrato sul ripristino delle infrastrutture e sui servizi essenziali, con la realizzazione di una residenza sanitaria assistita riconvertendo una vecchia scuola in disuso a causa dello spopolamento e alla mancanza di bambini. Ma anche il recupero di terreni incolti, attraverso la reintroduzione di antiche varietà di mele, un birrificio artigianale, o meglio, agricolo, e l’ormai famoso albergo diffuso recuperando le stalle di una zona rurale del paese.

E siccome la fortuna aiuta gli audaci, l’assegnazione del Bando Borghi, qualcosa come venti milioni di euro da investire tutti lì a Castel del Giudice. Per qualcuno uno spreco di risorse, per altri la giusta attenzione verso uno dei paesi simbolo delle zone interne dell’Appennino. Rigenerazione delle terre alte, “restanza”, contrasto allo spopolamento, a Castel del Giudice non sono solo chiacchiere al vento, utili sono nel corso di convegni autoreferenziali, ma teoria trasformata in atti concreti, la visione che si fa strategia di resistenza.

Solo nei giorni scorsi, ad esempio, ha preso il via l’edizione 2025 di ReStartApp, nell’ambito di Progetto Appennino promosso da Fondazione Edoardo Garrone. Sei i giovani aspiranti imprenditori, provenienti da tutta Italia, selezionati per il Campus di formazione, incubazione e accelerazione per imprese under 40 del territorio appenninico italiano che si tiene proprio a Castel del Giudice fino al 3 ottobre 2025.