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  • L’insegnamento di don Raimondo Viale: la Pace è l’unica via possibile

    Le due comunità, rappresentate dai sindaci, di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, e di Agnone hanno reso doveroso omaggio, nella mattinata di ieri, a don Raimondo Viale, il “Prete Giusto tra le nazioni”. L’evento, dal titolo “Sui passi di Don Raimondo Viale”, si è tenuta nella sala consiliare di palazzo San Francesco, alla presenza del sindaco Daniele Saia e della collega sindaca Roberta Robbione, nonché di Loreto Tizzani dell’Anpi Molise e l’ex assessore regionale Michele Petraroia, in rappresentanza dell’Anpi Nazionale.

    Un momento di riflessione storica e civile, nel ricordo di una figura esemplare di coraggio, solidarietà e umanità che vestiva una veste talare. Vangelo e diritti civili, quelli laici, quelli che poi hanno ispirato la Costituzione. In qualità di parroco di Borgo San Dalmazzo, don Raimondo Viale prese posizione pubblicamente contro il fascismo e la guerra, venendo per questo perseguitato dal regime. Fu infatti arrestato e condannato al confino proprio ad Agnone. Nonostante ciò, continuò la sua azione di pace e giustizia, che gli imponeva la sua coscienza e il suo stato clericale. Salvò decine di ebrei, militari sbandati in rotta e partigiani di tutti i colori politici, fino a essere costretto alla clandestinità nell’agosto del 1944.

    «Sono onorata e, posso dirlo, anche emozionata di stare qui ad Agnone in questo giorno, perché per noi don Raimondo Viale ha sempre rappresentato un punto di riferimento, il “nostro” prete giusto. – ha esordito la sindaca di Borgo San Dalmazzo prendendo la parola a palazzo San Francesco – Ora le nostre due comunità sono gemellate nel suo ricordo. Ora insieme percorreremo il sentiero tracciato dalla volontà di continuare ad essere umani, di continuare ad esprimere e perseguire i valori di giustizia e di democrazia, che arrivano anche dalla lotta di Resistenza e dai valori di don Raimondo Viale. Lui è per noi un esempio di giustizia e di rettitudine. Subito dopo l’ingresso in guerra da parte dell’Italia, – ha spiegato la sindaca Roberta Robbione – fece una omelia durissima, denunciando che la guerra non è mai giusta e sottolineando che l’unica via è quella della pace e della fratellanza. Proprio a causa di quella omelia, che le spie presenti in chiesa riportarono alle autorità dell’epoca, venne poi condannato nel corso di un processo farsa e inviato al confino qui ad Agnone. La barra della memoria deve essere tenuta dritta e ferma, – ha chiuso la sindaca – non ci possono essere modi di raccontare la storia in modo diverso. Giornate come oggi ci ricordano e ci insegnano che grazie a persone come don Raimondo Viale noi oggi possiamo essere liberi».

    Subito dopo la cerimonia commemorativa a Palazzo San Francesco la comitiva si è spostata nel largo in prossimità dell’ex convento di San Bernardino dove è stata scoperta una targa dedicata alla memoria del “Prete Giusto tra le nazioni”.

    Francesco Bottone

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