All’imbrunire di sabato 6 dicembre, quando le prime ombre della sera avvolgeranno le strade dell’Atene del Sannio, Agnone tornerà a brillare della luce più antica: quella del fuoco. Non un fuoco qualsiasi, ma quello carico di storia, memoria e sacralità che da millenni accompagna le comunità appenniniche nel cuore dell’inverno. Si apre così il “mese del fuoco” nella cittadina altomolisana, con la quarta edizione della Festa dei Fuochi Rituali, evento straordinario che quest’anno raggiunge dimensioni senza precedenti.

Dalle ore 17:30, il corso principale di Agnone si trasformerà in un fiume luminoso quando le fiamme di ventisei comuni italiani e diciotto associazioni convergeranno nella capitale molisana delle campane, portando con sé tradizioni diverse ma unite dallo stesso elemento primordiale. Dall’Abruzzo arriveranno le imponenti farchie di Fara Filiorum Petri e i fuochi di Collelongo, dalla Puglia i suggestivi zjarrett di Casalvecchio di Puglia, dalla Toscana le fiaccole di Abbadia San Salvatore e la torciata di Pitigliano. E poi il Molise, cuore pulsante di questa rete: le ndocce di Agnone, Belmonte del Sannio e Civitanova, le farchie di Montefalcone, Salcito e Roccavivara, la maestosa faglia di Oratino, i lavete di Pietracatella e le tradizioni arbëreshë di Acquaviva Collecroce e Montemitro.
Grande regista dell’iniziativa, il cultore delle tradizioni popolari, nonché scrittore e poeta, Domenico Meo che da sempre crede nel progetto. “La Festa dei Fuochi Rituali rappresenta un momento di incontro unico”, spiega il sindaco di Agnone Daniele Saia. “Grazie al sostegno della Regione Molise, dell’assessorato al Turismo e della Fondazione Molise Cultura, la nostra città si propone come punto di riferimento per i rituali del fuoco, unendo tradizioni che condividono lo stesso linguaggio simbolico”. Ma l’ambizione va oltre la celebrazione: l’obiettivo dichiarato è la candidatura del Rito dei Fuochi a patrimonio immateriale dell’Unesco, riconoscimento che conferirebbe prestigio internazionale a queste pratiche custodite con passione da intere comunità.

L’evento del 6 dicembre inaugura un dicembre incandescente per Agnone. Il 13 dicembre, alle ore 18, sarà la volta della Grande Ndocciata, lo spettacolo che ogni anno richiama migliaia di visitatori da tutta Italia. Le torce alte tre metri, composte a raggiera con legno d’abete bianco del bosco di Montecastelbarone, attraverseranno le vie del centro storico portate a spalla dai ndocciatori in costume tradizionale, creando quella che è riconosciuta come la più imponente manifestazione natalizia legata al fuoco al mondo.

Il ciclo si concluderà il 24 dicembre, alla Vigilia di Natale, con la Ndocciata della Tradizione: la versione più intima e autentica del rito, quella che affonda le radici nei culti pagani del solstizio d’inverno e che i contadini hanno tramandato per secoli, trasformandola in preghiera di luce per il Cristo che nasce. Le origini della ndocciata si perdono nella notte dei tempi, quando gli antichi Sanniti utilizzavano queste torce negli spostamenti strategici. Il fuoco, elemento fecondatore e purificatore, simbolo di rinascita nel momento più buio dell’anno, è stato poi assimilato dal cristianesimo mantenendo intatto il suo potere evocativo.

Una tradizione così potente da essere stata portata in Piazza San Pietro l’8 dicembre del 1996, quando Giovanni Paolo II volle accogliere le ndocce agnonesi per celebrare il suo cinquantesimo anno di sacerdozio. “Grazie per questo magnifico spettacolo”, disse il pontefice. “Le crepitanti fiaccole splendono nella notte, ricordando che Cristo è la vera Luce che rischiara le tenebre del Mondo”.
Oggi quella stessa luce si moltiplica, alimentata dalla volontà di decine di comunità di preservare un patrimonio che non è solo spettacolo, ma identità profonda. Il protocollo d’intesa firmato dai comuni partecipanti rappresenta un impegno concreto per la conservazione di questi riti, per la promozione di scambi culturali e per costruire una rete solida che possa portare le tradizioni del fuoco all’attenzione dell’Unesco.

Mentre l’inverno stringe la sua morsa sugli Appennini, Agnone si prepara a rispondere con il calore delle fiamme e la forza di una tradizione che non conosce età. Sabato 6 dicembre, all’imbrunire, quando le prime torce si accenderanno e il legno comincerà a scoppiettare, migliaia di occhi brilleranno di quella stessa meraviglia che illumina questi riti da oltre duemila anni. Perché alcuni gesti, alcune parole, alcune fiamme, semplicemente non possono spegnersi.
La Festa dei Fuochi Rituali, la Grande Ndocciata del 13 dicembre e la Ndocciata della Tradizione del 24 dicembre sono organizzate dal Comune di Agnone, dall’associazione La Ndocciata e dalla Pro Loco. Ingresso libero. Info: proloco.agnone@gmail.com – tel. 0865.77249
Tutti i protagonisti dei Fuochi Rituali
ABRUZZO
- Farchie di Fara Filiorum Petri (CH)
- Farchia Tufillo (CH)
- Fucarelle de la Madonne Perano (CH)
- Fuochi di Sant’Antonio Abate Collelongo (AQ)
- Ntosse Santo Stefano di Sante Marie (AQ)
- Faugni Atri (TE)

MOLISE
- Ndocce Agnone, Belmonte del Sannio, Bagnoli, Civitanova del Sannio, Pietrabbondante (IS)
- Ndorcia Sant’Angelo del Pesco (IS)
- Farchie Montefalcone nel Sannio, Salcito, Roccavivara (CB)
- Faglia Oratino (CB)
- Lavete Pietracatella (CB)
- Fuoche de Sand’andonie Montelongo (CB)
- Fuoche de Sand’Anduone Pescopennataro (IS)
- Smrcka Acquaviva Collecroce (CB)
- Prlj Montemitro (CB)
PUGLIA
- (Zjarrett e Shën Xhësepit) Fuochi di San Giuseppe Casalvecchio di Puglia (FG)
TOSCANA
- Torciata di San Giuseppe Pitigliano (GR)
- Le fiaccole Abbadia San Salvatore (SI)
- La Focarazza Saturnia di Manciano (GR)
- Festa dei fochi Badia Prataglia di Poppi (AR)