Escherichia Coli, Enterococchi e Streptococchi. E’ il cocktail di batteri fecali che si trova nelle acque e nella sabbia sul tratto di costa vastese, proprio dove nelle scorse settimane un bambino di due anni ha contratto una infezione batterica e poi virale, con un principio di setticemia, dopo aver accidentalmente ingerito acqua di mare.
I dati, certificati da analisi di laboratorio, sono stati resi noti dal papà del piccolo, Stefano Moretti.
«Come si evince dai documenti validi per Legge a tutti gli effetti, lo scarico sito nel tratto di spiaggia posto di fronte Hotel Lido/Vittoria è fortemente contaminato da batteri fecali quali Escherichia Coli, Enterococchi e Streptococchi. – spiega Moretti – Sappiamo che questi batteri non vivono a lungo fuori del loro ambiente, quindi il fatto di averli trovati vivi e vegeti significa che lo scarico di materiale fecale non solo è recente ma è continuo. Il tutto avviene senza opportuna segnalazione di sicurezza che non solo avvisi gli utenti della spiaggia sulla pericolosità delle acque di quel rigagnolo ma li tenga lontani dalle acque della foce e da quelle marine circostanti. In questo caso vengono meno tutti i principi dettati dall’art. 40 C.P. in quanto il Sindaco, massima autorità di salvaguardia della salute pubblica, non ha impedito il verificarsi di un evento potenzialmente dannoso ed nel caso di specie dannosissimo per il piccolo Massimiliano. Mi auguro che venga apposta immediatamente idonea segnaletica di pericolo».
I dati che certificano l’inquinamento sono stati inviati alla Capitaneria di Porto di Vasto e per conoscenza al Presidente del tribunale di Vasto, alla Procura della Repubblica di Vasto, alla Procura della Repubblica di Larino oltre che ai giornalisti.
«Cosa ancor più grave – continua Moretti – è che questa situazione lungo la costa vastese persiste ormai da anni tanto che la Fee ha deciso di non concedere più la bandiera blu alla spiaggia di Vasto. Fino ad oggi, nonostante le indagini, non sono stati ancora individuati i responsabili ed il sindaco, massima autorità di tutela della salute e della sicurezza pubblica, pur conscio di questa situazione non ha provveduto a far posizionare apposita segnaletica che avvisi gli utenti della spiaggia che si trovano in presenza di canale di scarico contaminato.Inoltre avrebbe dovuto provvedere anche a ripetute analisi al fine di posizionare divieti di balneazione quando l’acqua del mare presenta livelli di contaminazione pericolosi per la salute umana. Tutti provvedimenti che non sono stati adottati mettendo a grave rischio la salute e l’incolumità pubblica».