AGNONE – “C’è necessità di attuare una rivoluzione culturale che annienti la vecchia politica e per fare ciò occorre che a Roma i molisani vengano rappresentati dal Movimento 5 Stelle. Agnone, come del resto l’intero alto Molise, merita pari dignità rispetto chi vive nei grandi centri. La sanità pubblica non si misura con i denari o con i numeri, è una questione di uguaglianza sancita dalla Costituzione che resta il caposaldo dell’Italia”. E’ quando detto durante l’incontro avuto a Palazzo Bonanni da Luigi Di Marzio, 67 anni, originario di Vastogirardi, candidato con i grillini nel collegio uninominale per il Senato.
“Se non pensabile di avere un presidio ospedaliero con una bassa casistica, vedi politrauma o parti cesari tanto per citare qualche esempio, al tempo stesso dobbiamo garantire ai cittadini di arrivare in un centro specializzato nell’arco di poco tempo e in condizioni da poter ricevere tutte le cure del caso”, ha proseguito l’ex direttore sanitario del Cardarelli. “Oggi se in ambito pubblico le cose non funzionano – ha rimarcato Di Marzio – è perché si vuole favorire i privati”.
Accuse ribadite da Antonio Federico e dall’attivista Andrea Greco che ad Agnone hanno accusato apertamente l’attuale governo di centrosinistra complice dello “scellerato patto di Pozzilli fatto con i Patriciello”. In alto Molise con Di Marzio, Federico e Patrizia Manzo anche Rosa Alba Testamento, candidata nel collegio uninominale per la Camera. In riferimento alla rinuncia dell’indennità del candidato Pd, Enrico Colavita in caso di elezione al Senato, Di Marzio ha sottolineato: “I molisani non hanno bisogno della carità, ma di diritti sociali”.