«Con la risoluzione pro “Caracciolo” abbiamo cercato di coinvolgere tutta la Commissione, che infatti l’ha votata all’unanimità, ma soprattutto cerchiamo di riprendere quegli accordi di confine che il Molise e l’Abruzzo avevano intrapreso e che poi si sono interrotti. Un discorso che porteremo avanti affinché gli accordi di confine vengano ripresi perché il diritto alla salute deve essere garantito ovunque, soprattutto in aree particolarmente disagiate come l’Alto Molise e l’Alto Sangro».

Così Vincenzo Menna, consigliere regionale di Atessa, firmatario, insieme al collega Alessio Monaco, della risoluzione tesa ad impegnare la giunta Marsilio a porre in essere gli ormai famigerati accordi di confine per rilanciare l’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Nei giorni scorsi, come sanno i nostri lettori, la risoluzione è stata votata all’unanimità in Commissione sanità della Regione Abruzzo.

Unanimità che significa, sostanzialmente, che anche gli esponenti della maggioranza di centrodestra che amministra la Regione Abruzzo sono d’accordo che gli accordi di confine vanno ripresi e finalmente concretizzati.

A parlare sul tema, in nome e per conto della maggioranza appunto, è il consigliere regionale Francesco Prospero, di Fratelli d’Italia, un “pezzo” da novanta nella compagine che sostiene il governatore Marco Marsilio.

«Su macro temi di interesse generale, come la sanità e i servizi alle aree interne non ci devono essere strumentalizzazioni né divisioni, ma devono essere una priorità dell’agenda politica di ogni partito e di ogni forza politica. – ha commentato Prospero – L’approvazione all’unanimità della risoluzione dimostra proprio questo: la quinta Commissione lavora alacremente per garantire servizi a tutti i cittadini. Credo sia un provvedimento importante, che va a promuovere un accordo di programma fra due regioni, come l’Abruzzo e il Molise, che non deve essere focalizzato solo sul “Caracciolo” di Agnone, ma anche su altri presidi sanitari, come ad esempio l’ospedale di Castel di Sangro che può diventare strategico sempre per le aree interne dell’Alto Sangro e dell’Alto Molise».

Parole e dichiarazioni impegnative, quelle di Prospero, soprattutto perché, appunto, arrivano da un esponente della maggioranza di centrodestra che governa la Regione Abruzzo. Quella che si registra, in Abruzzo, è una convergenza politica trasversale sulla necessità di arrivare finalmente alla firma dei cosiddetti accordi di confine.
Il paradosso, che non stupisce nemmeno più di tanto, è che sul versante molisano del panorama politico invece non si sia registrato alcun commento né presa di posizione. La sensazione degli osservatori politici è che la fuga in avanti dell’Abruzzo abbia quasi dato fastidio alla maggioranza di centrodestra che sostiene il presidente Roberti e alla stessa dirigenza della Asrem.
Francesco Bottone