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  • Addio a Lucio Gualtieri, tra i più grandi numeri uno della storia dell’Olympia Agnonese

    Il calcio altomolisano perde uno dei suoi protagonisti più amati e rispettati. Si è spento oggi, nella sua Agnone, Lucio Gualtieri, figura iconica del panorama calcistico locale e indimenticabile estremo difensore dell’Olympia Agnonese. Classe 1951, Gualtieri è stato il dominatore assoluto dell’area di rigore durante gli anni ’70, quando la sua presenza tra i pali garantiva sicurezza e spettacolo, diventando una vera e propria leggenda per i tifosi granata.

    Dopo una lunga battaglia contro la malattia, affrontata con la stessa determinazione che lo contraddistingueva in campo, Gualtieri si è arreso, lasciando un vuoto profondo in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarlo, sia come atleta che come uomo.

    Per chi ha vissuto quegli anni di calcio genuino e appassionato, il nome di Lucio Gualtieri era sinonimo di affidabilità, carisma e classe. In molti sognavano di averlo tra i pali nelle partite estive dell’iconico torneo interno che si disputava al ‘Civitelle’, un evento capace di richiamare sugli spalti migliaia di spettatori, segno di un legame indissolubile tra la città e il calcio. In quelle sfide accese, il suo talento emergeva in tutta la sua grandezza, regalando ai presenti parate straordinarie e momenti di pura emozione.

    Ma Gualtieri non è stato solo un grande portiere: il suo amore per l’Olympia Agnonese e per il calcio locale lo ha portato a ricoprire il ruolo di allenatore tra gli anni ’80 e ’90, formando una celebre coppia tecnica con Mauro Marinelli. In quegli anni ha saputo valorizzare e lanciare in prima squadra numerosi giovani talenti locali, tra cui Antonio Colato, Alfredo Misischia, Massimo Iaciancio, Silvano Marcovecchio, Carlo Fornari, Pasqualino Marcovecchio e tanti altri, lasciando un’impronta indelebile anche nelle generazioni future.

    Schivo, educato, elegante, Lucio Gualtieri rappresentava il perfetto esempio di sportivo leale e dirigente appassionato, incarnando quei valori di dedizione, rispetto e attaccamento alla maglia che oggi sembrano appartenere a un calcio di altri tempi. Amato da compagni di squadra, allievi e tifosi, il suo ricordo resterà scolpito nella memoria di chi lo ha visto difendere i pali dell’Olympia con orgoglio e professionalità.

    Alla moglie, ai figli, alle sorelle, al fratello Placido e a tutti i familiari, la redazione de L’Eco si stringe in un commosso abbraccio, rendendo omaggio a una figura che ha scritto una pagina indelebile nella storia del calcio agnonese.

    Il funerale sarà celebrato mercoledì – 26 febbraio – alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria di Costantinoli ad Agnone.

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