“Alla Ricerca del Seme Perduto: educazione ambientale e salvaguardia della biodiversità come riconnessione tra generazioni” questo il titolo del progetto, partito nel 2024 e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Abruzzo, che ad agosto e settembre entrerà nel vivo coinvolgendo i territori e le comunità afferenti al Parco della Maiella che insistono in aree interne della provincia di Chieti, in particolare i Comuni di Taranta Peligna, Montenerodomo, Palena, Roccascalegna, Gessopalena e Lama dei Peligni.
«Il ruolo dei Comuni nel sostenere queste iniziative è al tempo stesso importante e gratificante, in particolar modo nei piccoli Comuni di montagna. Restituisce loro una ricchezza, una funzione di livello superiore e ne fa portavoce e veicolo di un progetto di sostenibilità ambientale, alimentare che preserva e rinnova un patrimonio genetico di semi e colture che sono state nei secoli la quotidiana alimentazione delle nostre popolazioni. Anci Abruzzo – dichiara il direttore Massimo Luciani – continuerà ad affiancare questo prezioso lavoro per il successo di questo bellissimo progetto».
Il progetto, coordinato da Slow Food Abruzzo APS in partenariato con Prospettive APS, gode della collaborazione dell’Istituto Comprensivo Statale di Palena-Torricella Peligna, dell’Ente Parco Nazionale della Maiella e di ANCI Abruzzo, e mira alla costruzione di un futuro sostenibile in comuni e territori che affrontano criticità importanti come lo spopolamento e la frammentazione sociale, attraverso diverse azioni dirette in particolare ai ragazzi e alle ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
“Alla Ricerca del Seme Perduto” dà seguito al “Patto per la rigenerazione delle comunità della Maiella”, siglato tra il Parco Nazionale della Majella e Slow Food Abruzzo nel maggio 2022 in occasione di Madre Majella – The road to Terra Madre 2022. «Il senso di questo accordo, ieri come oggi – afferma Rita Salvatore, presidente di Slow Food Abruzzo – trova forza nella comune volontà da parte del Parco e della nostra associazione di tutelare la biodiversità del territorio, nel suo patrimonio agricolo, ambientale e culturale. Un intento condiviso, i cui importanti obiettivi possono essere raggiunti soltanto attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini che questo territorio lo abitano, e soprattutto delle generazioni più giovani che, ci auspichiamo, siano più motivate a restare, rispetto al passato».
«Questo progetto mette in sinergia associazioni, enti pubblici e cittadinanza per creare un’occasione di confronto intergenerazionale e promuovere l’educazione ambientale e la tutela della biodiversità locale. Un patrimonio da custodire e trasmettere alle generazioni future che continueranno a vivere e a mantenere vivo il nostro territorio» aggiunge Leila Caramanico, presidente di Prospettive APS.
Numerose attività, tra i mesi di agosto e settembre, condurranno ragazze e ragazzi alla scoperta della biodiversità e di luoghi, usi e tradizioni dell’area della Maiella.
Quattro laboratori didattici, ospitati dal Centro di Visita del Parco Nazionale della Maiella di Lama dei Peligni, nonché Centro Educazione Ambientale Maiella (CEA), daranno la possibilità ai giovani partecipanti (di età compresa tra i 9 e i 12 anni) di approfondire l’educazione alimentare al cibo buono, pulito e giusto e la tutela della biodiversità agroalimentare, attraverso la riscoperta di semi e di colture dimenticati. I ragazzi saranno invitati ad avviare un percorso di approfondimento partecipativo, coinvolgendo familiari e conoscenti esperti delle tradizioni locali, per acquisire usi e abitudini alimentari del territorio e contribuire all’elaborazione di un documento finale condiviso.
Nelle giornate del 6 e dell’8 agosto, presso il Centro di Visita del Parco Nazionale della Maiella, le associazioni coinvolte nel progetto guideranno i ragazzi in una full immersion di attività didattiche esperienziali, e la Cooperativa Majella proporrà una visita alla Banca del Germoplasma, la cui nascita è «un risultato concreto raggiunto grazie al lavoro sul territorio e alla dotazione strutturale dell’Ente, che conferma il ruolo strategico del Parco sia nella tutela delle entità più rare e in pericolo di estinzione nell’Appennino Centrale sia nella conservazione dei sistemi agricoli tradizionali individuati come determinanti per mantenere importanti equilibri ecologici e di paesaggi agrari di straordinario interesse» sottolinea il direttore del Parco Luciano Di Martino.
Una vera e propria “challenge” attenderà poi i ragazzi l’8 agosto: come novelli Indiana Jones della Maiella, saranno invitati a cercare e proporre delle “storie di biodiversità perduta”, ovvero narrazioni e racconti volti a illustrare la scomparsa di determinate specie o ecosistemi, e l’impatto di questa perdita sull’ambiente e sulla vita umana. Le storie saranno presentate e premiate il 7 ed il 9 settembre in presenza delle organizzazioni e degli enti che, a vario titolo, contribuiscono all’iniziativa.