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  • Altri servizi sanitari a rischio, Di Nucci tuona: «Stanno spolpando ulteriormente il territorio»

    «Stanno spolpando ulteriormente il territorio dell’Alto Molise approfittando, come sempre, dei pensionamenti». Non le manda certo a dire Giovanni Di Nucci, noto e stimato medico ospedaliero, colonna portante per decenni dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone, incidentalmente prestato alla politica.

    Nella sua attuale funzione di vicesindaco e assessore alla sanità del Comune di Agnone, Di Nucci commenta senza peli sulla lingua quella che appunto considera l’ennesima spoliazione di servizi sanitari per il territorio non solo di Agnone, ma di tutto l’Alto Molise.

    La questione è semplice: nei prossimi giorni, a causa del pensionamento imminente del dottor Michele D’ambrosio, dirigente del Dipartimento sanitario ospitato nella struttura accanto all’ospedale “Caracciolo” e attualmente impegnato nella gestione della emergenza SARS – Cov2 , «si creerà un vulnus nella possibilità di continuare nella prevenzione della epidemia e, oltre a ciò, nella possibilità di poter procedere alle profilassi vaccinali infantili e alle future vaccinazioni per Coronavirus».

    Il solito giochino dell’Asrem di non rimpiazzare i medici che vanno in pensione. Va avanti da decenni e i risultati sono che l’ospedale “Caracciolo” e gli altri servizi sanitari sul territorio dell’Alto Molise sono ormai ridotti al lumicino. In una lettera indirizzata all’Asrem, una sorta di diffida, il vicesindaco Di Nucci ha indicato ai vertici della sanità anche la soluzione che potrebbe impedire l’interruzione dei servizi: il temporaneo incarico al dottor Amicarelli Gabriele, unico dirigente medico del Dipartimento che rimarrà a disposizione nell’area Alto Molisana, nello svolgimento delle funzioni epidemiologica, certificativa di idoneità specifica e generica, vaccinale. Lo stesso Amicarelli si è già reso disponibile.

    «Abbiamo offerto la soluzione tampone, – spiega in chiusura il vicesindaco Di Nucci – finalizzata a non far chiudere un ulteriore servizio sul territorio, ma resta inteso che la soluzione a lungo termine possa essere rappresentata esclusivamente da un piano di assunzioni di medici che vadano a rimpiazzare i tanti pensionamenti. E non parlo, badate bene, di assunzioni a tre mesi, perché quelle non sono chiaramente appetibili. L’Asrem facesse i bandi per le assunzioni a tempo indeterminato, poi vediamo se non escono fuori medici pronti a venire a lavorare ad Agnone anche da fuori regione».

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