«L’ultima persona che voterei è colui o colei che professa legalità e trasparenza da un palco e poi alla prima occasione infrange la legge, ancor prima di diventare amministratore».
Parole pesanti, quelle di Andrea Greco, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, a commento di qualche assembramento sospetto notato nei pressi dei seggi della sua Agnone.
«Fuori dai seggi non possono sostare i candidati a meno di 200 metri. – continua l’esponente pentastellato – Qualora i candidati sono al tempo stesso rappresentanti di lista, questi sono tenuti a stare dentro il seggio e non fuori a fare public relations piuttosto che a distribuire volantini. Il buon senso vorrebbe che anche i familiari più stretti o i fiancheggiatori elettorali dovrebbero astenersi da tali comportamenti, più vicini a quelli di un parcheggiatore abusivo che a quelli di un cittadino con una coscienza civica. Nella vita quando ho assistito ad atti di illegalità ho sempre documentato e segnalato alle autorità preposte, altrimenti che senso ha? Ritrovare il senso di comunità significa anche questo, ritrovare il rispetto delle persone e delle regole. Quando si professa la legalità e si cita il testamento immateriale di Borsellino in pubblica piazza, bisognerebbe avere la credibilità necessaria per farlo».