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  • Aumento dei cinghiali, l’Atc: «Coldiretti vota contro la riapertura alla caccia delle riserve»

    In merito all’attivazione di nuove zone di rispetto venatorio sul territorio gestito dall’Atc Salinello e alle accuse mosse dalla Coldiretti, riceviamo e pubblichiamo la replica della presidenza dell’Ambito territoriale di caccia “Salinello”.

    «Crediamo fermamente nella buona fede del Dott. Federici e siamo sicuri che sia stato male informato, molto probabilmente da chi da circa due anni a questa parte è stato presente pochissime volte al comitato di gestione.
    D’altro canto non ci sfugge che il componente della Coldiretti in seno al comitato è anche un rappresentante di un’associazione venatoria che, in questi due anni, non ha avanzato alcuna proposta a sostegno del mondo agricolo e che invece si è speso notevolmente per sostenere una parte del mondo venatorio e si è fatto per di più portatore di interessi particolari di un gruppo di cacciatori o di alcuni componenti di squadre di caccia al cinghiale. Purtroppo gli interessi spesso rischiano di essere in conflitto.
    Rispetto al mondo agricolo, l’attuale governace dell’ATC Salinello è stata sempre vicina agli agricoltori e ha collaborato con tutte le associazioni di categoria che hanno il reale intento di risolvere le tante criticità e i tanti problemi riguardanti la gestione degli ungulati (tra le tante ricordiamo le maggiori risorse destinate dall’Atc per i Piani di Miglioramento Ambientale, l’attuazione della caccia di selezione ecc …)
    L’ATC insieme alla Regione – sempre nel rispetto delle leggi e dei regolamenti nonché di quanto deciso dalla recente pronuncia della Corte Costituzionale – ha attuato tutte le misure possibili per prevenire i danni (da ultimo un protocollo operativo per la gestione degli interventi di prevenzione dei danni dei cinghiali predisposto unitamente alla Regione e alla Polizia Provinciale); si è comunque pienamente consapevoli che c’è molto altro da fare per risolvere un problema attuale che sta interessando il mondo agricolo nonché l’intera società

    In merito alla presunta istituzione di “più ampie zone di rispetto venatorio” da parte dell’ATC Salinello è opportuno rammentare che in data 15.09.2020 la Regione Abruzzo ha approvato il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale.
    Quest’ultimo, come noto, nel pianificare l’intero territorio regionale, ha istituito nuove zone di rispetto e ha previsto al contempo la riapertura degli istituti già esistenti (in parole povere si tratta della cd. gestione del territorio e della fauna).
    In ogni caso – basta leggere e confrontare il nuovo piano faunistico – si fa osservare che le riserve riconsegnate all’attività venatoria presentano una percentuale boscosa molto superiore (con maggior presenza dei cinghiali) rispetto alle nuove zone di rispetto venatorio previste comunque nel piano faunistico che non superano invece il 25% (necessario per tutelare anche le altre specie); ciò ovviamente al fine di ridurre la presenza dei cinghiali e per tutelare il mondo agricolo.

    L’Atc Salinello ha lavorato intensamente per dare attuazione al nuovo piano faunistico e per riconsegnare all’attività venatoria le “vecchie” riserve, quelle si ricche di cinghiali !!! SULLA RIAPERTURA DI TALI RISERVE STRANAMENTE E SORPRENDENTEMENTE IL RAPPRESENTANTE DELLA COLDIRETTI HA VOTATO CONTRO. Ora ci chiediamo: il proliferare di cinghiali all’interno di tali zone non rappresenta un problema per gli agricoltori da lui rappresentati? Era interessato a che dette porzioni di terreno venissero assegnate a determinati cacciatori e/o squadre? Era interessato a sostenere cause di qualche associazione venatoria? O cos’altro?
    In merito alla riapertura delle riserve i rappresentanti delle altre associazioni agricole (Copagri e CIA) ovviamente hanno votato favorevolmente; d’altro canto non poteva essere diversamente in quanto si tratta di zone interdette alla caccia da diversi anni dove i cinghiali si sono riprodotti indisturbati (un esempio su tutti la zona di Sparazzano).

    Sempre per essere trasparenti vogliamo altresì far presente al Dott. Federici, molto probabilmente non è stato informato in merito, che lo stesso rappresentante della Coldiretti in seno al comitato di gestione ha sostenuto – fortunatamente solo per qualche settimana – la vecchia governance dell’ATC Salinello, rappresentata anche dalla sua stessa associazione venatoria (di cui lo stesso è stato addirittura presidente regionale). Sappiamo tutti come è finita.
    Chiediamo a questo punto: quali risultati ha ottenuto per il mondo venatorio e per quello agricolo?
    Noi possiamo solo dire che al nostro insediamento siamo stati costretti a segnalare fatti e condotte penalmente rilevanti all’autorità giudiziaria e a difenderci da ricorsi al TAR a causa di scelte a dir poco discutibili. Questo il risultato della vecchia governace.

    Sperando di aver fatto chiarezza, ribadiamo di essere sempre aperti al dialogo e alla collaborazione con tutte le associazioni agricole per risolvere – nei limiti delle nostre competenze – un problema importante e che sta interessando tutto il territorio nazionale.
    Auspichiamo per il futuro una collaborazione più costruttiva ed esclusivamente incentrata a risolvere i problemi degli agricoltori e meno portatrice di interessi particolari di cacciatori, vestiti da agricoltori. Invitiamo in ogni caso il Dott. Federici ad un incontro al fine di accogliere nuove proposte e/o suggerimenti che possono essere utili per la gestione della fauna.

    Da ultimo, si coglie l’occasione per ringraziare la giunta regionale, il Presidente Marco Marsilio, l’assessore alla caccia Emanuele Imprudente e il Presidente della commissione Agricoltura Emiliano Di Matteo per l’ottimo lavoro svolto – nonostante le tante difficoltà legate all’emergenza sanitaria – per approvare il nuovo Piano faunistico venatorio regionale dopo circa venti anni di attesa».

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