«Non c’è un motivo specifico e puntuale, ma una serie, lunghissima tra l’altro, di lamentele da parte della popolazione che si sente abbandonata da questa amministrazione». E’ la consigliere comunale di maggioranza Adele Scoppa a rompere il silenzio del gruppo di dimissionari che ha causato la prematura fine dell’amministrazione Anita Di Primio.
«Io sono stata eletta in particolare con i voti delle persone che vivono nelle frazioni e, pur non vivendo fisicamente a Belmonte per motivi di lavoro, ho il polso della situazione, perché sento quotidianamente i miei elettori. – spiega Scoppa alla nostra redazione – Sin dai primi mesi di amministrazione sono rimasta delusa dalla gestione della cosa pubblica da parte della sindaca Di Primio e della Giunta. Personalmente mi dispiace anche, ma è così e la politica è anche questo. Ho cominciato a ricevere segnalazioni di continui disservizi, dal piano neve, alla viabilità, ma anche per quanto riguarda il funzionamento degli uffici comunali stessi. Una, due, decine e decine di segnalazioni di disagi e disservizi rispetto ai quali non ho mai avuto spiegazioni convincenti da parte della sindaca. Uno scaricabarile continuo e di mezzo ci vanno sempre i cittadini. Le frazioni di Belmonte si sentono completamente abbandonate dal Comune e questo non può andare bene».
Insomma una sorta di opposizione interna, quella rappresentata da Adele Scoppa e dagli altri dimissionari di maggioranza, che ha atteso per mesi che la Giunta correggesse la rotta, occupandosi anche delle frazioni e non solo del centro di Belmonte. Così non è stato, secondo la versione dei diretti interessati, e la conclusione logica è stata appunto la formalizzazione delle dimissioni ieri mattina in Comune.
E la consigliere Scoppa conferma la versione dell’ex sindaco Errico Borrelli, cioè che non c’è stato nessun accordo e nessun “inciucio” con gli esponenti dell’opposizione: «E’ stata una decisione condivisa da noi quattro della maggioranza, poi l’opposizione si è aggregata facendo il suo “mestiere” in qualche modo, per mandare a casa l’amministrazione, ma non c’è stato nessun accordo preventivo con gli eletti della minoranza».
Riassumendo, nessun motivo specifico, ma una serie di frizioni che si sono generate, in particolare, tra i quattro dimissionari e un assessore in carica. Questo deterioramento dei rapporti avrebbe portato alla decisione di dimettersi. Nel mirino dei dimissionari, dunque, non c’è tanto la sindaca, quanto il suo assessore. Resta il fatto che la sindaca Di Primio neanche dopo l’assenza dei quattro dall’ultimo Consiglio comunale ha tentato di mediare e di ricucire lo strappo. E si è arrivati a quanto accaduto ieri mattina. Ora si profila una fase almeno semestrale di commissariamento che, a detta del gruppo di dimissionari «sarà comunque migliore dell’attuale amministrazione».