AGNONE – Addio alla Guardia di Finanza. Sabato prossimo ultimo giorno di lavoro per gli otto finanziari (la pianta organica ne prevedeva dodici) in forza alla Brigata di Agnone, ai quali è stata già assegnata la nuova sede di lavoro. Ieri iniziate le operazioni di trasloco dalla sede di via Aquilonia, 78. Svuotata l’armeria e portati via scrivanie e computer. Dopo 68 anni di attività, Agnone e l’intero alto Molise, perdono un presidio della Stato che non sarà più ripristinato. La versione ufficiale della chiusura della Guardia di Finanza è dovuta alla spending review messa in campo dal Governo centrale, che non ha risparmiato neppure i presidi territoriali delle Forze dell’ordine.
Tuttavia, e non è un mistero, a pesare sulla decisione finale i costi di affitto della struttura di via Aquilonia (circa 24mila euro annue, ndr). Per questa ragione l’ufficio logistico infrastrutture di Bari, un anno fa, aveva invitato l’amministrazione comunale ad uno sforzo affinché si potesse trovare un immobile idoneo a costo zero. Richiesta mai esaudita con il fulmine a ciel sereno arrivato il 2 luglio scorso, quando il colonnello Amedeo Gravina, comandante provinciale di Isernia, intervistato da L’Eco online ha annunciato ufficialmente la chiusura del presidio. A nulla le polemiche sollevate successivamente dai consiglieri di minoranza. Sulla graticola, neanche a dirlo, la maggioranza di centrosinistra al Comune di Agnone che avrebbe trattato l’intera vicenda con una “superficialità inaudita”. Per non parlare dell’interrogazione parlamentare, annunciata e mai scritta dal deputato del Pd Danilo Leva, che contattato da l’Eco, aveva confermato l’impegno personale per scongiurare la chiusura. Non pervenuti i senatori Ulisse Di Giacomo da Carovilli, Roberto Ruta da Campobasso, l’onorevole Laura Vennitelli da Termoli, Paolo Di Laura Frattura, governatore della Regione Molise. Chapeau a lor signori e adieu Finanza.