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  • Lavori all’ospedale ‘Caracciolo’ non sicuri, scatta la denuncia

     Nel corso di una vasta operazione predisposta per tutelare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori in nero, una task force composta dai Carabinieri dei Reparti territoriali del Comando Provinciale di Isernia,  da quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dal personale del Servizio Ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro di Isernia, ha passato al setaccio numerosi cantieri edili e attività commerciali ubicati tra Isernia, Venafro, Agnone e altri comuni limitrofi.

    Sette sono stati i titolari di imprese edili e cinque i proprietari di attività commerciali denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Uno dei cantieri sanzionati è quello dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone dove si stanno realizzando alcune opere antistante la struttura. I Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno riscontrato violazioni in termini di sicurezza. 

    Intanto la lista dei denunciati è lunga. Si parte con un 50enne di Ciorlano in provincia di Caserta, un 40enne di Isernia, un 48enne di Pesche, un 43enne della provincia di Udine, un 54enne di Benevento, un 35enne ed un 28enne entrambi di Napoli, tutti responsabili delle imprese edili.

    Mentre i titolari delle attività commerciali sono un 38enne di Isernia, un 33enne di Pomigliano d’Arco nel napoletano, un 32enne di Castel di Sangro in provincia de L’Aquila, un 48enne di Cantalupo nel Sannio ed un 24enne di Pettoranello del Molise.

    Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con grave pericolo per i lavoratori, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione di tutta la documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere. Oltre una decina sono stati i lavoratori a nero identificati durante le ispezioni. Emessi infine provvedimenti di sospensione per le attività irregolari.

    Adolfo Corropoli

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