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  • Carenze igieniche in struttura ricettiva per minori, sanzioni del Nas

    Nel fine settimana di Ferragosto i NAS Carabinieri hanno dato esecuzione ad una estesa campagna di controllo in ambito nazionale finalizzata all’accertamento del rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso strutture socio-sanitarie e ricettive. Il monitoraggio è stato elaborato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in concomitanza con il periodo di maggiore intensità vacanziera della stagione estiva, allorquando si registra un aumento della presenza di anziani nei centri di ricovero, con potenziale rischio di diminuzione del livello di erogazione dei servizi e situazioni di abbandono. A tali finalità si sono aggiunte le verifiche circa l’applicazione delle misure di prevenzione e contenimento alla diffusione epidemica e l’adozione dei dispositivi di protezione da parte degli operatori, al fine di tutelare la salute degli anziani e disabili, particolarmente esposti a potenziali gravi pericoli in caso di contagio da COVID-19.
    Dal 14 al 16 agosto, l’azione di vigilanza e controllo è stata rivolta a tutte le tipologie di centri dedicati all’assistenza ed ospitalità degli anziani e delle fasce deboli della popolazione (portatori di handicap, persone non autosufficienti, pazienti in riabilitazione, ecc.), quali le residenze assistenziali assistite (R.S.A.), le strutture ad orientamento sanitario-riabilitativo, le case di riposo, le comunità alloggio e le case famiglia.
    Nel citato periodo, i NAS hanno ispezionato 265 strutture e centri dedicati all’accoglimento e all’assistenza, individuandone 51 con irregolarità, pari al 19% degli obiettivi, selezionati sulla base di una pianificazione preventiva sul territorio e da segnalazioni pervenute da cittadini.

    Militari del NAS di Pescara, a conclusione attività ispettiva condotta nei confronti di una struttura ricettiva per minori sita in provincia di Chieti, hanno segnalato alla competente autorità sanitaria e amministrativa il gerente per aver attivato l’attività in evidenti carenze igieniche, strutturali e organizzative rispetto a quelle necessarie per il funzionamento come comunità protetta.

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