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  • Cinghiali: censimento ultimato, da fine mese via ai prelievi nel Vastese

     

    Cinghiali: ultimati i censimenti sul territorio dell’Atc Vastese. Da fine mese, dopo l’ok dall’Ispra, gli abbattimenti selettivi.

    Dopo l’approvazione dei relativi piani quinquennali per la gestione degli ungulati in Abruzzo, le Province di Pescara e Teramo passano alla fase operativa. Da sabato 16 maggio infatti, nel teramano inizierà l’attività di selecontrollo dei cinghiali e si protrarrà fino alla data compresa del 12 luglio; ad operare e coordinare tutti gli interventi sarà la Polizia Provinciale la quale si avvarrà, censimentocome espressamente previsto dal Regolamento Regionale per gli ungulati dei Selecontrollori e Selecacciatori (SC) residenti nella stessa provincia. La Provincia di Pescara darà il via agli abbattimenti dopo il 20 maggio mentre quella di Chieti ha previsto l’inizio del prelievo entro la fine del mese corrente.selecontrollore

    L’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe (nella foto in basso, ndr), ha espresso la sua soddisfazione: «Ringrazio il mondo dei cacciatori, gli ATC e gli amministratori provinciali, per la fattiva collaborazione che ha portato alla realizzazione di questo percorso virtuoso. Per la prima volta sarà possibile cacciare oltre i tempi stabiliti dal calendario venatorio annuale. Grazie al confronto con il mondo venatorio – ha proseguito Pepe – abbiamo raggiunto un ottimo risultato che permetterà di contrastare sia i danni in agricoltura e sia gli incidenti stradali causati dai cinghiali e, contestualmente, migliorerà l’ecosistema abruzzese».

    L’assessore ha concluso sottolineando che grazie ai fondi predisposti per i prossimi anni, il cinghiale diventerà una risorsa, infatti «nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale sono state previste risorse per creare una filiera basata sul cinghiale, per generare un’economia nuova, come già successo in altre regioni italiane. Inoltre nel bilancio regionale è stata aumentata del 50% la voce riguardante gli indennizzi per i danni causati da fauna selvatica (da 500.000 a 700.000 euro)».dino pepe

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