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  • Codice rosa, il Psi pressa

    Presso la sede regionale del  PSI, le donne del Partito hanno  incontrato la Consigliera delle Pari  Opportunità del Molise Giuditta
    Lembo e il Dr. Lucio Pastore Primario  del Pronto Soccorso di Isernia per  discutere della Legge Regionale n.15  approvata in Consiglio regionale il 10  ottobre 2013 “Misure in materia di  prevenzione e contrasto alla violenza  di genere”.

    Dal confronto, moderato dal segretario  provinciale di Isernia Pasqualino De Mattia, sono emersi punti importanti di riflessione, dubbi, problematicità ed anche proposte.

    A livello Nazionale, la sconcertante realtà di violenze subìte dalle donne ha portato all’approvazione della n.128/2013.  In Molise (nonostante già dal 2007 fosse stata presentata una proposta di legge in materia di violenza contro le donne, ma  rimasta parcheggiata presso il settore politiche Sociali) il 10  ottobre 2013, grazie ai Consiglieri Ciocca e Ioffredi firmatari e al sostegno delle 3 Consiglieri Regionali, viene approvata la Legge Regionale n.15.

    La Dr.ssa Lembo fa notare come rispetto alle altre regioni, la legge emanata dal Molise si pregia di alcune innovazioni:
    1) l’inserimento del Codice Rosa;
    2) la tipologia di finanziamento: piano finanziario triennale.

    1) Il Codice Rosa è un’iniziativa portata nell’Ospedale di Grosseto dalla Dr.ssa Doretti sin dal 2009 e poi vistane la validità, promossa a livello nazionale.

    Dal dibattito è emerso che ognuno di noi può avere una situazione in cui è vittima di violenza: donna, minore, uomo, anziano, giovane italiani o stranieri. Quando ciò accade, rivolgersi al pronto soccorso non significa aver preso coscienza di essere una VITTIMA. Ecco perché il Pronto Soccorso – come afferma il Dr. Lucio Pastore – è il luogo dove in prima linea vanno sviluppate delle sensibilità, competenze e modi particolari
    di agire, così come anche devono essere previste strutture adatte.
    La L.R. prevede di allestire un ambiente che accolga in modo protetto, nel rispetto della privacy, chi ha subìto violenza.
    Deve trattarsi di una stanza di ascolto, di visita.

    2) E’ stato previsto un piano triennale per far si che si possano attuare progettazioni a lungo termine e quindi garantirne il sostegno.

    In merito alle problematiche e dubbi, ci si è confrontati su quanto già affermato nel comunicato stampa che il PSI ha diramato il 27 febbraio a tutti gli organi di stampa (si allega).
    In modo particolare su due punti:

    1) Costituzione del tavolo tecnico e modus operandi per valutare i progetti da attuare.  Già la costituzione del Tavolo Tecnico (o di coordinamento) appare difficile. Ad oggi non se ne sa nulla. Il Presidente della Regione, entro novanta giorni dall’approvazione della legge avrebbe dovuto comporre il tavolo tecnico. Lo stesso firmatario della legge, il Consigliere Regionale S. Ciocca ne sollecita (anche se in data 11/03/2014) la costituzione.
    La segreteria provinciale di Isernia del PSI-Molise già con il comunicato stampa del 27 febbraio, evidenziando una serie di incongruenze nella L.R., si è fatta promotrice di solleciti invitando chi di competenza a prodigarsi per definire i criteri essenziali, base, per l’attuazione della legge.
    Ma oltre alla costituzione del Tavolo Tecnico:

    –  Quali sono i criteri prioritari, necessari che deve avere un progetto per essere finanziato?
    – Come elargire i contributi?
    – Bisogna emanare dei bandi visto che viene erogato denaro pubblico?
    – Come i soggetti interessati possono attingere?
    – Si è a conoscenza del fatto che nel Molise non esiste un Centro di accoglienza?
    – Perché non prevedere un controllo di erogazione dei contributi?

    2) Codice Rosa

    Seppur la Consigliera Reg.le Lattanzio oggi, con un comunicato, sottolinea l’importanza del Codice Rosa, nella positività degli intenti, ci si rende conto, leggendo l’allegato A “Codice Rosa” della L.R. 15/2013 che “è mancato un confronto tra le parti interessate” come afferma il dott. Lucio Pastore Primario del Pronto Soccorso di Isernia. “Bisogna avere chiara la realtà, l’entità del fenomeno, e solo attraverso tale monitoraggio individuare cosa serve, dare risposte effettive, concrete ai bisogni reali”.
    Se il Codice Rosa prevede un luogo appartato, dove le persone sono al sicuro, protette nella privacy, e dove sono i professionisti ad entrare, così come sono strutturati i nostri Pronto Soccorso non riuscirebbero a garantire la privacy alla vittima (come accade normalmente devono uscire per farsi visitare).
    Tutto è lasciato alla sensibilità degli operatori e utilizzando i servizi, le figure che sono già presenti sul territorio (dagli assistenti sociali alle forze dell’ordine) si TENTA di garantire la protezione, privacy alla vittima.
    L’incontro si è concluso con la consapevolezza che le vittime di violenza hanno bisogno che il loro problema venga risolto nell’immediato. Ciò deve avvenire sia attraverso una collaborazione con ASREM, Questura, Pretura, sia attraverso un protocollo che snellisca gli aspetti burocratici che ad oggi impediscono risoluzioni immediate.
    Non si può permettere che le vittime debbano esporre la loro situazione in carenza di supporto.

    Psi

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