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  • Comunali, il voto delle contrade decreterà il nuovo sindaco di Agnone

    Abbandonate e con strade scassate, spesso senza servizi e isolate nei lunghi periodi invernali. Sono le contrade dell’hinterland di Agnone, il secondo più esteso del Molise, dove risiedono un migliaio di persone. Aree bistrattate dalla classe politica nonostante la presenza di numerose aziende agricole e zootecniche che creano reddito e occupazione. Operai e piccoli imprenditori che con le loro famiglie assicurano la fondamentale cura del territorio, ma che tornano alla ribalta solo alla vigilia delle tornate elettorali. A dimostrazione di ciò gli incontri promossi dai tre gruppi politici che si contendono lo scranno più alto di Palazzo San Francesco, nonché l’inserimento in tutte le liste di candidati residenti in quelle zone.  Ebbene, come accaduto in passato, molti addetti ai lavori indicano il voto che emergerà dalle contrade come quello decisivo. Perché se ad Agnone centro sembra vigere una sorta di equilibro, resta da capire come si muoveranno gli elettori di Fontesambuco-Montagna, Sant’Onofrio-Zarlenga, Marzovecchio e Villacanale.

    Un momento dei comizi di ieri sera in piazza Unità d’Italia

    Ed è così che ancora una volta si prospetta l’ennesima rivincita dell’agro sulla città. Contrade in passato fedelissime alla Democrazia Cristiana ed in particolare a Felice Mitri, per tutti Felicciotto, ex capo cantoniere dell’Anas, seguace dell’onorevole Bruno Vecchiarelli e grande catalizzatore di preferenze. «Quando si votava organizzavamo il trasporto degli elettori delle contrade ai seggi a bordo dei  pullman. Lo facevamo anche per il comizio finale che era il momento più sentito. Ricordo che dopo avere votato davamo agli elettori il tempo di fare qualche commissione in paese, ma i pullman dovevano ripartire puntualmente alle ore 12. Molti ritardavano e io li riportavo a casa in macchina. Qualche volta anche sei o sette per volta. I primi tempi avevo una Fiat 500, poi comprai una 128», racconta ancora oggi alla veneranda età di 90 anni.

    Altri tempi rispetto ad oggi anche se la musica non sembra cambiata.  Insomma, piaccia o meno, a decidere le comunali di Agnone ci sarà ancora il sigillo di chi risiede nelle campagne dalle strade impercorribili, senza illuminazione, trasporti e chi più ne ha più ne metta.

    Intanto ieri sera chiusura della campagna elettorale in piazza Unità d’Italia con i tre candidati a sindaco che hanno rappresentato le ragioni del voto. Iannelli, Saia, Scarano, l’ordine con cui si sono succeduti sul palco installato nei pressi del monumento ai Caduti. Tra gli aspiranti sindaci non sono mancate stilettate. Ultimissime avvisaglie di una campagna elettorale che lunedì sera decreterà il nuovo primo cittadino di Agnone.

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