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  • Conto alla rovescia per finanziare il III lotto della Fresilia, Carrino: “Capiremo la Regione da che parte sta”

    L’incubo, per le popolazioni delle aree interne della provincia di Isernia e per gli operatori economici che non si arrendono, si potrebbe materializzare a breve.

     Trent’anni di attesa non sono bastati per mettere a terra il progetto per la realizzazione del terzo lotto della Fresilia, nel tratto che dovrebbe collegare Civitanova del Sannio a Sprondasino, puntellato da vincoli ambientali e paesaggistici che sembrano impossibili da rimuovere.

    Almeno fino ad ora: mancano due settimane alla chiusura del procedimento autorizzatorio regionale che dovrebbe essere reso entro la fine del mese di marzo. Da lì, poi, dovrebbe partire la fase di competenza della Provincia di Isernia, ente attuatore, che dovrà procedere entro giugno alla obbligazione giuridicamente vincolante e successivamente, entro la fine dell’anno, alla stipula del contratto. Un timing serrato e che, se rispettato, potrebbe davvero consentire ai lavori di partire dal prossimo anno.

    Cristofaro Carrino

    La patata bollente è quindi nelle mani della Regione e dal consigliere provinciale Cristofaro Carrino, uno dei più strenui sostenitori dell’opera (sulla quale, dopo manifestazioni e annunci di battaglia da parte dei sindaci delle aree interessate, sembra essere calato il silenzio), arriva l’appello alla Regione affinché chiuda gli adempimenti di sua competenza in tempo utile per procedere con i successivi.

    Quindici giorni di tempo che, per Carrino, significano l’occasione (finalmente) per consentire la realizzazione di una infrastruttura – definita da sempre strategica – che consentirà di collegare la Bifernina con la Trignina, che permetterà alle comunità che vivono nelle aree interne di poter usufruire di collegamenti veloci con il capoluogo e con l’Abruzzo, la strada per uscire da quell’isolamento che segna inesorabilmente la fine di piccole comunità, stremate dallo spopolamento che è anche diretta conseguenza dell’assenza di servizi e della difficoltà nei collegamenti.

    «La Regione è chiamata a dare i propri pareri e questo sarà il discrimine tra volontà positiva o negativa – spiega il consigliere provinciale di Frosolone -: finalmente potrà esprimersi in maniera definitiva e se tale iter arriverà a conclusione nei tempi, sarà la risposta positiva che il territorio aspetta. Perché significherà vicinanza alle comunità, al comprensorio del medio e alto Molise e anche dell’Abruzzo. Se invece la Regione si esprimerà negativamente sarà la nostra mortificazione, la dimostrazione del disinteresse verso le comunità e anche verso il diritto alla salute dei cittadini».

    Alfredo Ricci con il sindaco di Agnone Saia

    Perché, e il ragionamento non fa una piega, avere una strada che consenta collegamenti veloci con il capoluogo che è il centro nevralgico dell’offerta sanitaria, fa la differenza in termini di tempestività delle cure. Significa, come rimarca Carrino ai microfoni di Teleregione, dare davvero gli stessi diritti ai molisani, anche a quelli che vivono in paesi più difficili da raggiungere come quelli che insistono nelle aree interne che sarebbero toccati dal terzo lotto della Fresilia. Rendere il parere autorizzatorio entro la fine del mese, dice ancora il consigliere provinciale, «sarebbe scrivere una bella pagina di politica».

    La storia del terzo lotto della Fresilia è piena di ostacoli, quanti quelli che si sono paventati fino ad oggi e che, ad un certo momento, hanno anche fatto propendere per la soluzione finale: riprogrammare i circa 40 milioni appostati per la sua realizzazione, a rischio di dover essere restituiti, in favore di altri interventi, sempre in tema di viabilità.

    Un rischio paventato, sussurrato, oggetto anche di una comunicazione ufficiale che però ha suscitato la dura reazione della Provincia di Isernia, con il presidente Alfredo Ricci in testa.

    L’Ente di via Berta è in grado di rispettare il termine del 30 giugno 2023 per il raggiungimento della obbligazione giuridicamente vincolante, aveva detto Ricci mesi fa. La Regione riuscirà a rispettare la scadenza del 31 marzo per il Puar? I territori, le istituzioni, le comunità vogliono sperare che il miracolo, dopo 30 anni di attesa, sia possibile.

    Tratto da Primo Piano Molise

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