AGNONE – (ANSA) 28 SET – “In quello che doveva essere un provvedimento serio volto a tutelare i diritti di cittadini colpiti da calamità naturali e tragedie che in questi ultimi tempi hanno colpito il nostro Paese, nel Decreto Emergenze non solo non è stata riconsiderata la cifra ridicola concessa al Molise per il terremoto del 14 e 16 agosto, ma è stato previsto un provvedimento urgente, un principio che con le emergenze non ha nulla a che vedere”. Lo scrive il consigliere regionale Nicola Romagnuolo (Fi) criticando i contenuti del provvedimento che, tra l’altro, stabilisce l’incompatibilità tra il Presidente della Giunta regionale e il ruolo di Commissario ad acta per la sanità.
Poi, con una punta di sarcasmo l’esponente della maggioranza aggiunge: “Finalmente! Era ora! Il Commissario che arriverà in Molise da Roma a gestire tutta la Sanità potrà definitivamente riaprire gli ospedali di Larino (Campobasso), Venafro (Isernia) e Agnone (Isernia). In ogni comune molisano – prosegue – ci sarà una postazione del 118 e un Poliambulatorio per le visite specialistiche, le lunghe attese per una mammografia o per una risonanza magnetica saranno solo un brutto ricordo”.
Per Romagnuolo, invece, il presidente della Regione, Donato Toma, “ha tutte le capacità organizzative e risolutive, già dimostrate in pochi mesi, per affrontare i problemi della Sanità molisana e i cittadini, attraverso le libere elezioni democratiche che si sono svolte lo scorso 22 aprile, lo hanno scelto anche per ricoprire questo ruolo. Chiederò al Gruppo dei parlamentari di Forza Italia – conclude – di attivarsi perché la norma ‘anti-Molise’ inserita nel Decreto, sia eliminata dal provvedimento finale che dovrà passare al vaglio del Parlamento nelle prossime settimane”. (ANSA).
Decreto Emergenze, Romagnuolo sarcastico: «Il Commissario che invierà Roma riaprirà l’ospedale di Agnone»
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