• In evidenza
  • Don Francesco in Parlamento a difendere il diritto alla salute dell’Alto Molise

    ROMA – Don Francesco Martino in Parlamento a difendere il diritto alla salute dell’Alto Molise. Il sacerdote molisano ha preso parte all’incontro presso la Commissione Affari Sociali della Camera dove si è tenuta l’audizione del Cisadep, di cui don Martino è segretario nazionale, alla presenza della Presidente della Commissione onorevole Maria Lucia Lorefice e dell’onorevole Chiara Gagnarli

    «Oggi insieme alla collega Chiara Gagnarli ho avuto il piacere di incontrare una delegazione del Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche (Cisadep). – spiega l’onorevole Lorefice – Il Coordinamento ci ha rappresentato le criticità derivanti dall’attuazione del Decreto Balduzzi (DM 70 del 2015) nelle aree periferiche e disagiate delle città, dove rischiano di essere compromessi i servizi sanitari essenziali per la popolazione. Il Decreto, infatti, lascia ampia discrezionalità alle Regioni, senza definire standard qualitativi, strutturali, tecnologici minimi per assicurare la presenza di servizi sanitari e ospedalieri efficienti nelle aree periferiche. A ciò si aggiungono il problema dell’insufficienza dei punti nascita nelle periferie delle metropoli, nonché nelle aree insulari e montane e il problema della carenza degli organici delle strutture sanitarie e ospedaliere nei territori disagiati. Come parlamentari non possiamo trascurare la richiesta di assicurare una sanità equa ed efficiente non solo da nord a sud ma anche dal centro alle periferie delle città. Ricordo – aggiunge la presidente della commissione – che il ministero della Salute ha già emanato provvedimenti che vanno nella direzione auspicata, come l’aumento delle borse di studio per le specializzazioni mediche e lo sblocco delle assunzioni del personale per le Regioni in piano di rientro previste nel decreto Calabria. Per sanare le disparità presenti nei diversi territori, stiamo lavorando con impegno, perché nessun cittadino si senta lasciato indietro».

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.