AGNONE – Non era mai successo prima, che l’Ordine dei giornalisti del Molise organizzasse dei corsi di formazione per gli iscritti ad Agnone, in Alto Molise. Ieri è stata la prima volta. Un evento dalla portata storica, 
dunque, anche per un altro motivo, per il forte segnale “politico” e sociale collegato alla iniziativa culturale. La decisione dell’Odg Molise di tenere un corso di formazione all’interno dell’ospedale “Caracciolo”, per riaccendere i riflettori sulle sorti della struttura sanitaria di confine che sta morendo nonostante le promesse propalate dall’uscente Frattura.
San Francesco di Sales, San Francesco D’Assisi e Papa Francesco: tre modi di comunicare. E’ stato questo il titolo 
del corso di formazione per giornalisti organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Molise ieri pomeriggio ad Agnone. Relatori i colleghi giornalisti don Francesco Martino, già cappellano ospedaliero proprio al “Caracciolo”, e don Mimì Fazioli, vicario generale della diocesi di Trivento. A coordinare i lavori Vincenzo Cimino, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Proprio sua, che ad Agnone ha insegnato musica per tanti anni, la scelta di tenere questo primo corso di formazione nella città dell’Alto Molise. 
«Ringrazio tutti voi partecipanti, – ha esordito Cimino – e questo sarà solo il primo di una serie di incontri formativi che terremo qui in Alto Molise, perché il Molise non è solo Campobasso».
Lo stesso Cimino prima delle relazioni degli esperti ha consegnato una spilla dell’Odg nazionale a Vittorio Labanca, direttore dell’Eco mensile, decano dei giornalisti agnonesi, con ben 27 anni d’iscrizione e 30 anni di attività.
Al termine del corso la celebrazione eucaristica in onore di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, presso la cappella del Caracciolo, un altro evento storico, visto che la messa mancava ormai da anni in quella struttura, dopo l’allontanamento di don Martino dalle funzioni di cappellano.
Francesco Bottone
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