L’Università delle Generazioni, dopo aver invano sollecitato accuratamente Agnone a partecipare al “Movimento contro lo spopolamento” pure per valorizzare le oltre 900 case e gli innumerevoli terreni inutilizzati nel suo territorio comunale, apprende con soddisfazione che il giovane dr. Andrea Cirulli (già da noi menzionato in precedenti articoli riguardanti il paese di Pietrabbondante) ha aderito con il proprio “Progetto Casealtomolise” con relativo sito web www.casealtomolise.com al tentativo di attrarre in queste nostre montagne spopolate famiglie provenienti dal centro-nord Europa. Nella sua ricognizione delle proprietà immobiliari in vendita ancora da censire in Alto Molise e dintorni, il dr. Cirulli ha incontrato la simpatica coppia inglese Nigel Burch e Jessica Mycroft, che da qualche anno ha casa nel centro storico di Civitanova del Sannio (graziosissimo borgo medievale di appena 941 abitanti in provincia di Isernia, patria di illustri personaggi).Questi coniugi offrono seri motivi di speranza per una vera e propria “colonizzazione” internazionale dei nostri semivuoti borghi non soltanto altomolisani. Ecco, qui di seguito, le domande e le risposte.
Quando avete deciso di comprare casa a Civitanova del Sannio e il perché di questa scelta?
Jessica: Premesso che ho frequentato l’Italia da sempre, venivamo spesso io e Nigel assieme ad altri amici che facevano parte di un gruppo musicale in giro per la penisola, fermandoci prevalentemente in Toscana. Nel 2003 venimmo a passare Capodanno in un appartamento a Civitanova del Sannio dove una coppia di amici aveva già acquistato una casa nel paese e restammo entusiasti dell’architettura e per la posizione del posto, della sua tranquillità, ma soprattutto da una cosa: la calorosa accoglienza delle persone.
Nigel: Sì, infatti, fummo molto colpiti dall’accoglienza delle persone. Mi ricordo che nei primi giorni, mentre passeggiavamo per il paese, fummo notati da un signore dal suo balcone e guardandoci ci disse “Signori, benvenuti a Civitanova!”. Così decidemmo di comprare casa in paese per passare i nostri giorni liberi qui in Molise.
Quali sono state le vostre difficoltà iniziali nell’acquistare casa a Civitanova del Sannio?
Jessica: In verità non abbiamo avuto grosse difficoltà. Io parlavo già un po’ d’italiano ed abbiamo sparso la voce della nostra intenzione a conoscenti del posto, i quali ci hanno indirizzati da un geometra professionista locale che in primis ci ha portato a visitare case disponibili. In una piccola comunità come questa è facile sapere chi vuole vendere un immobile. Prima di decidere abbiamo visitato almeno 30 case, tutte nel centro storico del paese. Poi, fatta la scelta, il geometra ci ha seguito in tutte le pratiche inerenti l’acquisto.
Cosa Vi piace di più di questo piccolo paese e cosa meno?
Nigel: Come già detto, l’ospitalità e la calorosità delle persone in primis, poi la tranquillità del posto ed il pensare di poter passeggiare senza problemi di traffico o di inquinamento, quindi il sentirci tranquilli poiché non c’è criminalità o violenza. Un’altra cosa importante è che la sanità è funzionante: c’è sempre un medico presente e l’ospedale non è distante. Questo ci fa sentire più sicuri, nel caso ci sentissimo male o per problemi legati alla salute. Per il momento non ci sono per noi cose negative. Forse la burocrazia, che impone di essere sempre aggiornati poiché le leggi e le tassazioni cambiano continuamente ed anche il fatto che prima di acquistare il venditore debba sbrigare molte pratiche, specialmente se l’immobile è stato ereditato da più persone. Poi non capiamo la politica, sarebbe necessario che nelle piccole comunità si vada tutti d’accordo, con un programma comune per il bene dei cittadini.
Una domanda che può apparire uno spot: perché un inglese o un altro “straniero” dovrebbe comprare casa a Civitanova del Sannio o in Alto Molise?
Jessica: Penso principalmente perché qui si trova il senso della comunità che da noi non c’è più da tanto tempo, specialmente nelle grandi città. Per noi questo è molto importante. Poi perché oltre alle bellezze naturali, qui è ancora tutto incontaminato, in particolar modo l’acqua che è in abbondanza. Inoltre, la famiglia che ha figli piccoli può lasciarli giocare liberamente senza preoccuparsi della loro sicurezza, mentre le persone anziane possono godersi la tranquillità e le caratteristiche della zona. Naturalmente coloro che vengono qui devono sapere che in questo contesto bisogna essere modesti e riservati, non altezzosi, per poter meglio interagire ed essere accettati dalla comunità.
Infine un consiglio per poter migliorare l’offerta turistica e attrarre più gente da ogni parte del mondo nel nostro territorio.
Nigel: Per quel che riguarda la ristorazione, il borgo già dispone di un ottimo bar-pasticceria e altri tre bar, però manca una trattoria dove i visitatori possano trovare il buon cibo locale. Una simile trattoria non avrebbe bisogno di avere un gran menù, ma di alcuni antipasti, alcuni primi e possibilmente le pizze. Non credo che il menù debba includere pure i secondi piatti e può aiutare il commercio di tale luogo il “take away” (cibo da asporto, da portare via). Per gli alloggi, ci sono dei “bed and breakfast” in paese ed è possibile affittare appartamenti, quindi l’unica cosa che manca è un posto per mangiare del buon cibo tradizionale. Poi non credo che qui tutti debbano parlare la lingua inglese in quanto potrebbe rovinare il fascino del villaggio, ma penso che sarebbe meglio che i visitatori conoscano qualche parola d’italiano per parlare un po’ con gli abitati e così integrarsi meglio nella comunità.
di Domenico Lanciano