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  • Il vicesindaco Di Nucci sfida Scarano: «Se sa già come fare, salvi l’ospedale»

    Scintille, in aula consiliare, tra il consigliere di opposizione Scarano e il vicesindaco e assessore alla sanità, Giovanni Di Nucci. Motivo del contendere, come spesso accade, l’ospedale di Agnone ed in particolare la strategia operativa da porre in essere rispetto alla mancata applicazione del Pos da parte dell’Asrem. Secondo l’opposizione il tempo delle «chiacchiere» è finito e bisogna passare alle vie di fatto, rivolgendosi al Tribunale regionale amministrativo.

    Una proposta, quella del ricorso al Tar, argomentata con il solito vigore da Scarano, che ha invece infastidito e non poco il vicesindaco. «C’è qualcuno che si è accorto dei problemi dell’ospedale solo adesso, negli ultimi mesi. – ha replicato a muso duro l’assessore alla sanità della giunta Saia – Ve ne siete accorti troppo tardi, perché c’è chi da anni si batte per l’ospedale di Agnone. Tra l’altro ve ne siete accorti in piena pandemia, quando l’intera sanità molisana è in ginocchio, non solo il nostro ospedale. – ha ripreso l’assessore e vicesindaco – Se ancora esiste un reparto di Medicina, lì al “Caracciolo”, è grazie all’impegno di chi si è sempre battuto per questa causa, mentre voi eravate completamente assenti rispetto a tali tematiche».

    E la stilettata dell’assessore sembra rivolta non tanto a Scarano e all’opposizione in Consiglio, quanto ad altri e nuovi attori politici, più precisamente il consigliere regionale Andrea Greco. «Non ve ne siete mai fregati nulla della medicina territoriale e dell’ospedale. – ha ripreso, sempre più infervorato, Di Nucci – Se oggi esiste un ospedale dichiarato di area disagiata non è certo per merito vostro, ma di chi si è mosso continuamente per ottenere quel riconoscimento.

    Il problema che si pone adesso non si risolve sicuramente con le vie giudiziarie, – ha aggiunto, deciso, l’assessore che in quell’ospedale ha lavorato per decenni – perché sono strade che hanno tempi lunghissimi e l’avvocato dovrebbe saperlo meglio di noi. Adeguare la diagnostica, ottenere un primario e altro personale medico, non sono cose che si fanno con una bacchetta magica o con una denuncia o una diffida o un ricorso al Tar. Ci si prova da anni e non ci siamo ancora riusciti. – ha sottolineato Di Nucci – Se l’avvocato Scarano è capace di risolvere in pochi giorni i problemi dell’ospedale di Agnone, lo faccia pure. Gliene daremo volentieri merito, ma siccome so bene come funzionano le cose, credo che dobbiamo solo tentare di ottenere che si facciano i concorsi per le assunzioni.

    Siamo impegnati allo spasimo per difendere questo territorio, anche sulla medicina territoriale, non solo sull’ospedale. Abbiamo accettato le vostre proposte, abbiamo prodotto la deliberazione da inviare ai Comuni della Snai, pur sapendo che non si risolvono certo così i problemi, con un voto espresso in un Consiglio comunale. La sua, tuttavia, è una opinione, come lo è la mia: – ha chiuso il vicesindaco, piuttosto agitato, forse provato dallo sforzo della campagna vaccinale o magari dalla tensione innescata dalla rogna dell’esposto in Procura – non c’è nessun dato in grado di dimostrare che usando la strategia del ricorso al Tar si possa ottenere qualcosa di concreto. Quindi noi andiamo avanti con quella strategia che riteniamo sia la migliore».

    Francesco Bottone

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