AGNONE – In Alto Molise si continua a scherzare con la pelle dei cittadini. Emblematico quanto avvenuto nella giornata di ieri, lunedì 27 giugno, quando un 48enne, residente in contrada Macchia, colpito da ictus emorragico non è stato soccorso dalla postazione del 118 di Agnone impegnata in un intervento da codice rosso in contrada “Rigaini”. Intanto dal “Veneziale” di Isernia è partita un’autoambulanza, mentre le condizioni dell’uomo peggioravano. Così i familiari hanno deciso di trasportarlo in auto nell’ospedale più vicino: il “Caracciolo” dove però mancava il medico radiologo che avrebbe dovuto effettuare e refertare la Tac.
Un esame diagnostico fondamentale che il più delle volte salva la vita alle persone. Nella struttura alto molisana la presenza del radiologo h24 non è più assicurata da mesi e le lastre, una volta sviluppate dal tecnico, devono essere trasportate in auto ad Isernia per poi far rientro ad Agnone. Potete immaginare i tempi. Una situazione grottesca, inimmaginabile per il 48enne che solo grazie alla prontezza e alla professionalità dei medici agnonesi è stato trasferito a Campobasso con un’autoambulanza, udite udite, proveniente dal 118 di Trivento. Una vera e propria roulette russa con la quale convive un bacino a cavallo tra Molise e Abruzzo.
Un territorio di oltre 30mila residenti che in fatto di prestazioni sanitarie si sente considerato di serie C.
La mancanza di un radiologo h24 all’ospedale di Agnone spesso e volentieri mette in difficoltà gli stessi operatori del 118 costretti a recarsi ad Isernia per un esame radiodiagnostico. Con l’arrivo del mese di agosto, quando la popolazione in Alto Molise triplicherà, l’emergenza – urgenza sarà un vero problema.