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  • La reliquia del beato don Gnocchi accolta nella parrocchia di Pescolanciano

    La piccola comunità parrocchiale di Pescolanciano accoglie, da oggi, le reliquie del beato don Carlo Gnocchi. Il sacerdote beato nasce a San Colombano al Lambro, presso Lodi, il 25 ottobre 1902. Educatore e presbitero, allo scoppiare della seconda guerra mondiale si arruola come cappellano volontario tra gli alpini, con i quali vive la tragica ritirata di Russia. Salvatosi per miracolo, accoglie al rientro gli orfani di guerra e bambini straziati dalle bombe realizzando quell’opera che gli fece guadagnare sul campo il titolo di “padre dei mutilatini”. Il parroco di Pescolanciano, don Francesco Corazzari, in collaborazione con l’amministrazione comunale, il Gruppo Alpini di Torrebruna, nell’Alto Vastese, e la Sezione Alpini Molise, ha inteso donare alla piccola comunità di cui è guida spirituale l’opportunità di ospitare per qualche giorno le reliquie del sacerdote alpino beato.

    Nella giornata di oggi le reliquie del sacerdote saranno accolte in parrocchia, esposte alla venerazione dei fedeli, e vi resteranno fino a domenica, quando infatti è prevista la solenne celebrazione eucaristica, a partire dalle ore 11,30 presso la chiesa madre di Pescolanciano. Al rito sacro parteciperanno rappresentanze dei vari gruppi alpini di Abruzzo e Molise. «Ho sempre cercato le vestigia di Cristo sulla terra con avida, insistente speranza. E mi è parso di veder balenare il suo sguardo negli occhi casti e ridenti dei bimbi, trasparire opaco nel pallido e stanco sorriso dei vecchi e mi è sembrato più volte che la sua ombra leggera mi avesse sfiorato nel crepuscolo fatale dei morenti». Questa il lascito spirituale del beato don Carlo Gnocchi.

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