AGNONE. L’Articolo 32, il comitato civico nato a salvaguardia dell’ospedale Caracciolo, diffida la Regione Molise ad approvare la legge riguardante il riordino del sistema sanitario regionale.
“La legge regionale in questione assumerebbe, quindi, i caratteri della cosidetta “legge -provvedimento” e si limiterebbe a dare valore di legge al decreto commissariale approvativo dei Programmi Operativi 2013-2015 (n. 21 del 4 giugno 2014)”. E’ quanto afferma Simone Dal Pozzo, legale dell’Articolo 32.
“Non ritengo, in questa sede, di dover entrare nel merito delle scelte programmatorie – prosegue Dal Pozzo – che comunque, fanno emergere in maniera netta i pesanti tagli alla struttura ospedaliera di Agnone come ben messi in evidenza anche nella relazione tenuta dal dott. Franco Di Nucci in sede di audizione. E’, però, necessario chiarire alcuni aspetti di natura squisitamente giuridica legati alla iniziativa legislativa che il Consiglio Regionale si accinge a portare a termine
Innanzitutto va chiarito che la legge regionale proposta, come già detto, approverebbe (salvo poi chiarirsi sul significato di “approvazione”) i Programmi Operativi nella formulazione operata agli atti commissariali già approvati; appare, quindi, assolutamente impossibile, che questi atti possano essere modificati in sede consiliare. Questo in effetti sarebbe impedito proprio dal fatto che gli atti sono stati già oggetto di osservazione e “concertazione con i
Ministeri”, come anche si evince dal riferimento alle correzioni e integrazioni trasmesse dal Commissario ad acta. Se anche il Consiglio Regionale si proponesse di modificare i Programmi Operativi e ciò facesse per andare incontro alle aspettative e alle proposte formulate dai Comitati e dalle Amministrazioni insorte in difesa dei presidi di rispettivo riferimento, è facile prevedere che il Governo impugnerebbe la Legge perché difforme da quanto concordato in sede ministeriale e, quindi atto approvato in violazione del mandato commissariale. Del resto – sottolinea Dal Pozzo – appare chiaro che il progetto di dare valore di legge ai Programmi Operativi è nato dalla intenzione di porre gli stessi al riparo da interventi demolitori da parte del TAR, già investito della questione proprio su questi atti e, comunque, impegnato in una serie di giudizi già promossi in passato in difesa dei presidi della rete ospedaliera e regionale”.
“Abbiamo partecipato e detto la nostra alle audizioni della Quarta Commissione Regionale, presieduta da Nico Ioffredi – dichiarano Armando Sammartino e Franco Di Nucci – convinti che con questo provvedimento la nostra realtà ospedialiera e sanitaria verrà annullata (addirittura c’è la chiusura dell’efficientissimo laboratorio analisi dell’Ospedale di Agnone). La normativa e i decreti precedenti (evidenziati nella sospensiva del TAR Molise, susseguente al nostro ricorso) hanno riconosciuto necessario per Agnone, l’Alto Molise, e le aree interne di nostra competenza, un’ospedale per area disagiata di montagna: un piccolo ospedale che obbedisce alle necessità particolari di un territorio come quello nostro. Anche l’Associazione dei Medici Ospedalieri prevede questa particolare ben individuata tipologia (per la montagna disagiata e le isole), con il nome di ospedale di prossimità. Il mondo degli operatori del settore ha pertanto riconosciuto e sottolineato la specificità e le necessità di una realtà come quella nostra (vedi STANDARD OPERATIVI PROPOSTA ANAAO). Vi invitiamo pertanto a non approvare la Legge Regionale in questione – concludono Samartino e Di Nucci – convinti che sia necessario rispettare i diritti di tutti, anche di quelli più deboli. Agnone, l’Alto Molise e le aree interne italiane apprezzeranno ilvostro comportamento politico, e soprattutto la vostra moderazione e saggezza. Siamo sicuri che sarete la maggioranza”.