Metà anni settanta, Agnone vive un fermento giovanile imparagonabile con le stagioni a seguire. Non esiste ancora internet e nelle abitazioni arrivano le prime televisioni a colori. L’informazione e l’intrattenimento viaggiano soprattutto via radio, mezzo che a quei tempi rappresenta una vera icona. Da qui l’idea di fondare una radio libera che all’epoca in Molise erano pochissime tra cui ci piace ricordare Vrm (Video radio Molise), radio Luna, radio Canale 101, teleradio Campobasso, radio Amica. Ma senza alcun canale di finanziamento e con scarsi mezzi a disposizione, l’impresa di lanciare il progetto radio appare titanica se non irrealizzabile. Non per un manipolo di “scapestrati” che portano il nome di Peppino Di Ciocco, Oreste Palmiero, Piero Barbieri, Erenia Di Nucci, Pasquale De Simone.
“Senza il compianto Michele Labbate che ci mise a disposizione i locali sottostanti il bar Aquilonia e le capacità tecniche di Franco Zarlenga, detto Akai (noto marchio di strumenti elettronici, ndr), – racconta oggi Peppino Di Ciocco – non saremo mai riusciti a creare dal nulla radio R.A.M.A. (Radio Alto Molise Agnone). Ricordo ancora il primo trasmettitore che acquistammo dalla PM Elettronica di Albenga Ligure al costo di un milione delle vecchie lire. Per quei tempi un gioiellino all’avanguardia che con l’antenna montata sul tetto ci garantì di entrare nelle case degli agnonesi e di molti residenti nei paesi limitrofi”.
La frequenza di radio R.A.M.A. è 88.800 MHz in F.M., mentre la prima trasmissione ad andare in onda, un incontro di calcio di III categoria a Vastogirardi, dove la locale squadra affronta l’Aquilonia, seconda squadra di Agnone il cui presidente, manco a dirlo, è Michele Labbate. Il ponte radio un baracchino montato a Capracotta. Le azioni salienti raccontate da Costantino Pierdomenico. La pazza idea di una radio piace e non poco ai giovani del posto, che invece di bivaccare dinanzi i bar si avvicinano a quel manipolo di “scapestrati” che in seguito si rivelerà di fatto precursore dei tempi.
E così radio R.A.M.A. inizia ad avere un palinsesto di trasmissioni che si interrompono alle mezzanotte per poi riprendere alle prime luci dell’alba. Musica, giochi a quiz, dediche, radiogiornali, interviste, satira, caratterizzano quella che diventa ormai una passione per decine e decine di giovani, i quali durante le ore della giornata si avvicendano ai microfoni e alle cuffie della prima radio altomolisana.
Tra i tanti ci sono: Isidoro Cerimele, Pinuccio Merola, Teodoro Busico, Nicola Carosella, Giuseppe Sammartino, Eugenia Pelle, Sonia Busico, Nunzia Zarlenga, Loredana Marcovecchio, Niki De Martino, Vittorio Labanca, Mauro Marinelli, Franco Di Toro. Più tardi, Paolo Delli Quadri, Mercede Catolino, Carlo Serafini, Antonio D’Ascenzo. Ma tanti e tanti altri sono quelli che partecipano attivamente alla riuscita delle seguitissime trasmissioni.
Si arriva al 1980. Pompano i brani dei Duran Duran, Spandau Ballet, Depeche Mode, New Order, Pet Shop Boys quando nasce radio Agnone Uno. A fondarla dal niente, dopo aver lasciato radio R.A.M.A., Peppino Di Ciocco, Oreste Palmiero, Franco Zarlenga, a cui si unisce Eduardo De Simone, che ne disegna il logo, e Mario Mastronardi. A sovvenzionare il nuovo progetto con 120mila lire a testa: Peppino Di Ciero, Renzo Scarano, Gerardo Galasso, Tonino Pace, Gigino Celli, Mario Camperchioli, Cenzino Di Loreto, Raffaele Masciotra. Anni dopo a dare una mano economica l’ingegnere Sergio Iadanza.
La prima sede è un sottotetto in via Campanella al numero 55 di proprietà del macellaio Vincenzo Serafini. Il primordiale ripetitore viene montato in un granaio in località Sant’Onofrio grazie alla disponibilità di Ciro D’Agnillo. Inizia un decennio memorabile sulle frequenze di 92.5 e 105.3. La radio diventa un luogo di dibattito e confronto. Si affrontano temi scottanti e al contempo si organizzano eventi culturali e tribune politiche. Al cinema Splendore, gestito dalla famiglia Amicone, radio Agnone Uno organizza i primi veglioni di fine anno. Costo d’entrata 3mila lire, più fetta di panettone e bicchiere di spumante. Il progetto partorito quasi per gioco diventa un fenomeno sociale dal grande seguito.
Radio Agnone Uno si ascolta in vari centri della regione tra cui Campobasso, dove si raccoglie buona parte della pubblicità. Rockets, Riccardo Fogli e Banco Mutuo Soccorso scoprono il Molise grazie all’emittente agnonese che si accolla le spese dei concerti rischiando di tasca propria. Il boom di ascolti si registra nei giorni di martedì, giovedì e sabato dalle 18,00 alle 19,00, quando Domenico Meo e Antonino Patriarca conducono “Ru Canzunìer d’Agnéun” che si occupa di musica folk, poesie dialettali, proverbi e tradizioni popolari. In dieci anni di programma il tandem riuscirà ad inanellare 1500 puntate che ancora oggi sono ricordate in numerosissimi comuni dell’hinterland, Schiavi di Abruzzo su tutti.
La domenica la voce suadente di Gino Tavarozzi regala agli ascoltatori una rubrica religiosa, mentre di prima mattina l’appuntamento fisso è con Nicola Carosella in “Buongiorno e Musica”. Impossibile non menzionare le bravissime Alessandra Mitri, Fiorella Lemme, Natalina Antonelli, Carmela Merola, Paola Cicchese, Maria Rosa Delli Quadri Antonia Di Pasquo e un Marino Saia versione dj della notte. Disc jockey emergente il 18enne Silvano Latino che con il programma D.J. Star attira l’attenzione niente di meno che di Tv Sorrisi e Canzoni. Veterano della musica rock Domenico Sammartino, alias Tommy. Il maestro Costantino Mastronardi insieme a Peppino Di Ciocco conduce “Parliamo di…” , mentre Giorgio Marcovecchio si occupa della rubrica medica. La pagina della cultura è affidata al professor Antonio Arduino, direttore della biblioteca comunale.
E’ l’estate del 1983 quando Vamos a la playa dei Righeira sbanca le classifiche vendendo tre milioni di dischi e l’intuizione di Radio Agnone Uno è quella di dare vita alla movida dello Chalet dei Di Toro con la Playa 1 e la Playa 2, una discoteca sotto le stelle dove per due anni di fila si riversavano giovani da tutta la provincia. In radio sbocciano amori, molti dei quali arriveranno all’altare, mentre il lunedì Agnone si paralizza per ascoltare “Panorama Sport” di Costantino Pierdomenico che racconta i fatti della domenica calcistica dell’Olympia impegnata sugli infuocati campi campani. Pagelle e interviste ai protagonisti rappresentano i picchi di ascolto. “C’è un’ape” passerà alla storia in un’epica radiocronaca mattutina da San Clemente (Caserta) con l’insetto ad infastidire Pierdomenico che sbotta in diretta. Centinaia gli aneddoti come quando dall’altro capo della cornetta spesso di sente: “Vede la telvesieune, ma sende a viue”.
A metà anni ’80 la cittadina delle campane possiede due radio libere. Nel frattempo radio R.A.M.A del presidente Michele D’Ascenzo, entra a far parte del circuito nazionale Tirradio, ma dopo un po’ passa il testimone a Radio Idea (frequenza 88.800) che fa capo a Eduardo De Simone, intanto fuoriuscito da radio Agnone Uno. Il nuovo network rappresenta la novità e grazie a moderne apparecchiature tenta l’apertura di una televisione locale nella sede di via Roma. L’esperimento fallisce, ma la radio continua a vivere sotto l’impulso e la voglia dei giovani del posto tra cui Bruno Cerimele, Piero Amicone, Marco Cacciavillani, Mario Mercuri, Fabio Gigliozzi, Chiara Fagnani, Paola Cerimele, Ida Sozio. Il ripetitore istallato a Schiavi di Abruzzo garantisce l’ampia copertura in tutta la regione, ma anche in zone dell’Abruzzo, della Campania fino ad arrivare ai confini della Puglia.
Amo la radio perché arriva tra la gente, entra nelle case e ci parla direttamente, canta il mitico Eugenio Finardi. Ed è questo che le tre radio agnonesi fanno per oltre un decennio. Informazione, approfondimenti, tradizioni, eventi, dibattiti, territorio e innovazione. L’ultima fiammata risale al 1990. Elezioni comunali, si vota per il rinnovo del primo cittadino in una competizione agguerritissima. Umberto Di Ciocco, giovane dipendete dell’Enea e pratico dell’utilizzo dei primi computer, tramite un programma di statistica mette in campo per radio Agnone Uno il sondaggio pre-elettorale. Appena inizia lo scrutinio le prime proiezioni dell’emittente radiofonica annunciano la vittoria di Remo Sammartino capolista della lista ‘Il Campanile’.
Scoppia il finimondo con gli avversari che si scagliano contro quell’iniziativa, alla fine il pronostico risulta veritiero: Sammartino viene eletto sindaco. Siamo agli inizi degli anni ’90 e Oscar Mammì, ministro di Poste e Telecomunicazioni fa promulgare la legge ’90, numero 223. Per le radio libere disseminate nel Paese inizia lo stillicidio. Ad una ad una scompaiono causa onerosi canoni e tasse di concessione da sborsare. E’ il colpo letale anche per Radio Idea, l’unica rimasta dopo la chiusura di radio Agnone Uno. Finisce un’epoca, una delle più belle che Agnone abbia mai vissuto grazie alle emittenti libere e a quella voglia di emergere di centinaia di giovani che al bar preferivano parlare alla gente…
“Quando ci trasferimmo nell’ex convento dei padri cappuccini, ultima sede di radio Agnone Uno – la chiosa finale di Mario Mastronardi – i lavori di ristrutturazione dei locali vennero effettuati, senza ricevere alcuna retribuzione, da artigiani quali il falegname Enrico Sica, l’idraulico Luigi Bartolomeo, Sergio Capparozza, Franco Capuano, Nicola Carosella, i fratelli Di Domenica di Castiglione Messer Marino. Questo per far capire l’ amore smisurato che le persone, quelle semplici, nutrivano nei confronti di chi si adoperava per le radio. Chiudemmo tra l’indifferenza generale delle istituzioni ed enti locali che non spesero una sola parola per evitare che tutto ciò accadesse”.
di Maurizio d’Ottavio