E’ di duecento milioni di euro la dotazione prevista a copertura della nuova legge sulla montagna, che andrà a finanziare il Fosmit, cioè il fondo per lo sviluppo delle montagne italiane. Investimenti dedicati ai territori «davvero montani» sulla base di dati oggettivi, per impedire che le risorse vengano destinate al di fuori degli obiettivi prefissati. Sono previsti anche dei meccanismi per il monitoraggio sull’impatto delle misure e sulla congruità delle risorse assegnate, nell’ottica di promuovere responsabilità e trasparenza.

La nuova “legge quadro” prevede anche interventi in materia sanitaria, perché è chiaro che si tratta di un servizio basilare, quasi il pre requisito per rimanere o addirittura per tornare a vivere nelle “terre alte“. Sono previsti, dunque, incentivi di varia natura dedicati agli operatori della sanità, per favorire una presenza stabile sui territori e migliorare l’accesso al servizio per i cittadini. Tra questi il punteggio raddoppiato nella valutazione dei titolo di carriera per ogni anno di attività svolta in montagna da medici, veterinari, professionisti della sanità e operatori sociosanitari. E una indennità aggiuntiva e credito d’imposta ogni anno per chi acquista o affitta un immobile ad uso abitativo per lavorare in montagna. Altro settore affrontato dalla nuova legge è quello sulla istruzione e prevede agevolazioni specifiche per gli operatori del settore scolastico proprio al fine di incentivarne la permanenza sul territorio, a tutto vantaggio del servizio scolastico medesimo. Anche qui punteggio raddoppiato nella valutazione dei titoli di carriera per ogni anno prestato in scuole di montagna di ogni ordine e grado.

Per quanto riguarda lo sviluppo economico, il nuovo impianto normativo prevede incentivi per agricoltori e silvicoltori di montagna che effettuino investimenti sul e a beneficio del territorio. Interessante, dal punto di vista concettuale, è il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni di montagna come presidio per la conservazione del patrimonio montano. Il riferimento è ad esempio alla guide alpine, ai maestri di sci o ai rifugisti, cioè coloro che gestiscono i rifugi in quota.

Previsti anche interventi per ridurre il divario digitale e stimolare il processo di digitalizzazione delle zone montane, anche avvalendosi di start-up operative. E’ stato inserito l’esonero del versamento dei contributi previdenziali per ciascun dipendente di imprese che promuovono il lavoro agile nei Comuni montani. E ancora agevolazioni dedicati ai giovani che stipulano un finanziamento per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni principali; riduzione delle tariffe per la fornitura di energia elettrica, acqua, gas da riscaldamento nei piccoli Comuni fino a cinquemila abitanti. E misure fiscali in favore delle imprese montane in attività per un periodo di almeno otto mesi ed esercitate da giovani, attraverso la concessione di crediti di imposta.