AGNONE – Chiauci, Rosello, Staffoli, San Pietro Avellana e l’altra sera a Pescopennataro. L’orso bruno continua a farsi avvistare nel territorio alto molisano. Dopo aver fatto una scorpacciata di miele e distrutto diverse arnie in territorio di San Pietro Avellana circa una settimana fa, il “maschio errante”, così è stato battezzato l’esemplare che probabilmente si è allontanato dal vicino Parco Nazionale, continua ad aggirarsi nel territorio dei monti dell’agnonese.
“E’ sicuramente un bell’esemplare, maschio, che da diverso tempo va e viene in questi territori –ci dice il veterinario Antonio Liberatore, massimo esperto dei plantigradi- Sappiamo che l’esemplare in questione è più di un anno e mezzo che bazzica in Alto Molise. Alcune tracce sono state rilevate tempo fa nella neve sul pianoro di Prato Gentile. Ora è stato immortalato in una foto trappola qualche giorno fa. Come veterinari continuiamo a monitorarlo nei suoi spostamenti. Con noi collaborano anche gli uomini della Forestale. Non vogliamo assolutamente che all’orso possa capitare nulla e che magari possa tornare nel suo vero territorio, quello del Parco. A meno che non abbia la tana in queste zone”.
Maggio e giugno sono i periodi in cui gli orsi vanno in calore. “Può darsi che il nostro orso segua delle tracce ben precise di qualche femmina –aggiunge Liberatore- Anche se il periodo dell’amore è quasi terminato. Certamente ama questi luoghi dove evidentemente trova cibo e comfort. Il suo è un territorio vasto. Non si dimentichi che un esemplare adulto come il nostro può percorrere anche cinquanta chilometri in un solo giorno”.
Ma può essere pericoloso un orso per gli abitanti di questi luoghi?. “Come tutti gli animali l’orso teme l’uomo e scappa alla sua vista. Tranne se non è costretto ad attaccare per difendersi. Nel caso del nostro “maschio errante” il fatto che si nasconde nella macchia e continua a sfuggire a sguardi indiscreti conferma la sua attitudine alla solitudine e a evitare incontri. Comunque –conclude Liberatore- noi monitoriamo l’orso”. Uno yoghi che potrebbe accattivare la curiosità. Ma dal punto di vista dell’animale a turbare il suo territorio è proprio l’uomo. Bestia diffidente e pericolosa da evitare in ogni modo.
Le foto pubblicate sono del fotografo naturalista Dario Rapino di Lanciano
Vittorio Labanca