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  • Manca il piano di assestamento, Federcaccia: «Nell’Atc Vastese non partirà la caccia di selezione, un danno per i cacciatori»

    Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Federcaccia Chieti sulla mancata presentazione del Piano di assestamento da parte dell’Atc Vastese.

    «L’ATC Vastese a guida del presidente Pessolano è l’unico in cui non partirà la caccia di selezione del cinghiale per via della mancata consegna del Piano di Assestamento alla Regione Abruzzo. Una vergogna per l’Ambito territoriale, ma soprattutto un danno per i cacciatori, un disservizio di gravità inaudita che avrà ripercussioni sull’economia regionale e rischia di vanificare tutti i sacrifici fatti dai cacciatori negli ultimi anni».


    “La caccia di selezione – ha spiegato Federcaccia – è un’attività venatoria programmata, ovvero una pianificazione degli abbattimenti che si basa sul conteggio, ovvero il censimento, dei capi degli animali appartenenti alle specie cacciabili e sul conseguente piano di abbattimento in cui viene stimato il numero di animali da abbattere a seconda dello scopo che si vuole raggiungere: far aumentare una data popolazione, farla diminuire o ancora mantenerla stabile. Il presidente dell’Ambito Vastese Pessolano, non ha ottemperato alle indicazioni della Regione Abruzzo, che aveva indicato il 10 gennaio scorso come termine ultimo per consegnare agli uffici il Piano di Assestamento per la specie cinghiale. Il Piano di Assestamento è il documento programmatico con cui si decidono i capi da prelevare, evitando che un eventuale sovrappopolamento causi pericolo a persone o danni ad aziende agricole, nonché all’ecosistema stesso in cui vive la specie. Il piano di assestamento prevede che alla fine della sua stesura siano peraltro messi in atto una serie di adempimenti: lo svolgimento del censimento nel mese di marzo; la raccolta dati degli abbattimenti di braccata; l’avvio annuale della caccia di selezione con relativa racconta dei dati.

    A oggi la questione del Piano ha stabilito degli ulteriori adempimenti, ossia la comunicazione bimestrale dei capi abbattuti in selezione e in braccata e un incremento degli obiettivi, ossia numeri di capi da prelevare, in capo agli Ambiti. L’avvio della caccia di selezione per il raggiungimento di quegli obiettivi è di fondamentale importanza, tenuto anche conto che il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, ossia dei capi da abbattere, comporta anche una mancata erogazione dei fondi che la Regione impegna per queste attività. La colpevole mancata presentazione del Piano alla Regione comporterà dunque certamente uno svantaggio per i cacciatori di selezione del vastese nei confronti di tutti i colleghi degli altri Atc d’Abruzzo, che invece potranno operare sui rispettivi territori di competenza, oltre ad arrecare danni alle casse della Regione che giornalmente è costretta a sborsare migliaia e migliaia di euro per i danni causati dai cinghiali in termini di incidenti stradali e danni alle colture.

    Ci spiace – ha aggiunto Federcaccia – vedere i rappresentanti della Coldiretti andare puntualmente in soccorso a un presidente che sicuramente passerà alla storia per aver distrutto il comparto venatorio dell’Atc vastese per la pessima gestione tecnico-amministrativa dell’Ambito, e che cerca di scaricare le proprie responsabilità sugli altri. La Federcaccia prende le distanze dalla pessima gestione con cui sta dirigendo e affossando l’Atc, dai mancati ripopolamenti decisi autonomamente al mancato conferimento dell’incarico al tecnico faunistico individuato con bando pubblico e in ultimo con la mancata consegna del piano di assestamento. A questo punto rinnoviamo al presidente Pessolano l’invito a venire in comitato di gestione per riferire le sue inadempienze e nel frattempo scriveremo alla Regione perché assuma provvedimenti utili a porre fine a questa scellerata condotta. Se non è in grado di occupare quel ruolo, faccia la scelta giusta per il bene della caccia e dei cacciatori, si dimetta, evitando un ineluttabile commissariamento».

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