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  • Mattarella all’Anci: «L’esistenza di servizi sanitari, di istruzione e di trasporto consente di assicurare la permanenza degli abitanti»

    La questione delle aree interne, delle zone montane e delle isole più piccole si è, da tempo, posta come una urgenza per il Paese. Ne ha parlato, nel suo messaggio nel corso dell’assemblea Anci, il Presidente Sergio Mattarella.

    «Tredici milioni di nostri concittadini vivono in luoghi distanti dai maggiori centri urbani e dai grandi nodi infrastrutturali. Sono luoghi in cui è in corso un progressivo spopolamento. – ha sottolineato il Capo dello Stato – Il loro patrimonio ambientale, culturale, sociale, economico, è irrinunciabile per l’Italia. I Comuni, i piccoli Comuni, sono l’anticorpo dell’abbandono e vanno posti nelle condizioni di essere un motore di vitalità e di ripartenza.

    Le nuove tecnologie vengono in soccorso, ma a nulla possono servire senza invertire una tendenza che affida, da lungo tempo, l’esistenza di servizi a livelli minimi di popolazione, quando è, invece, l’esistenza di servizi sanitari, finanziari, di istruzione, di trasporto pubblico – penso alle linee ferroviarie minori che subiscono sospensioni e soppressioni – quella che consente di assicurare la permanenza degli abitanti».

    «L’esistenza di questi servizi si pone prima dei numeri, – ha rimarcato Mattarella – prima del numero degli abitanti perché ne costituisce una garanzia e, laddove viene meno, rappresenta una causa del suo declino. Tenendo anche conto che l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale.

    L’agenda del controesodo a sostegno dei sistemi locali va quindi sostenuta e implementata. Mi auguro che il confronto con il Governo – assicurato dalla Presidente del Consiglio – sulle risorse a disposizione dei Comuni, sui fondi da destinare a interventi prioritari, sul peso che tuttora esercitano sui bilanci i tagli degli anni precedenti alla spesa corrente, prosegua con spirito costruttivo e con intento di corresponsabilità».

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