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  • Meteorite caduta in Molise, in azione i “cacciatori” dell’istituto nazionale di Astrofisica

    (ANSA) – ISERNIA, 24 MAR – Secondo giorno di ricerche, a Sant’Agapito (Isernia), del frammento di meteorite che sarebbe caduto in Molise la sera del 15 marzo scorso. Dodici volontari, tra residenti e componenti di associazioni, stanno setacciando una zona in località Temennotte, coordinati da Daniele Gardiol, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Torino, coordinatore nazionale della rete Prisma (Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera). «Abbiamo potuto calcolare un’area di probabile caduta, circa un chilometro e mezzo e per due, suddivisa in settori. Il terreno non è favorevolissimo. A tratti scosceso e inoltre ricade, marginalmente, anche in sito archeologico», dice Gardiol all’ANSA .


    Sui tempi Gardiol non si sbilancia: «potrebbero volerci pochi giorni o mesi. L’anno scorso, in provincia di Modena – ricorda – abbiamo trovato la meteorite dopo tre giorni, in altri casi il tempo è stato molto più lungo. E’ importante che la ricerca sia metodica».
    In paese è stata istituita una base operativa, fondamentale per il lavoro che volontari ed esperti stanno svolgendo: «Ci consente di formare la gente del posto che sta dando un grande contributo», spiega Gardiol. «Dai nostri calcoli il frammento dovrebbe essere di 8 centimetri, un sasso nero probabilmente lucido e con gli angoli smussati poiché l’ingresso in atmosfera fonde la parte esterna. Ma – aggiunge – non possiamo escludere che la meteorite si sia frammentata e, quindi, di trovare pezzi più piccoli».
    La meteorite, o i frammenti, vanno maneggiati con estrema cura e cautela: «nel caso qualcuno la trovasse, preghiamo di non toccarla con le mani – ha ammonito Gardiol – ma di fotografare prima e poi di recuperarla con un foglio di carta e riporla in un panno o in sacchetto oppure in un vasetto di vetro. Spesso si pensa che siano pericolose – conclude Gardiol – ma non lo sono, la radioattività è bassissima. La pietra così recuperata non ha alcun valore, occorre che sia riconosciuta e ciò può farlo solo un scienziato esperto». (ANSA).

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