• Editoriale
  • Morte di Ebrima, tre domande a Matrix

     

    Prima lanciano una raccolta fondi per pagare le spese del rimpatrio della salma del povero Ebrima Sonko, profugo dal Gambia che ha attraversato mezzo mondo per venire a morire lontano dagli affetti sul Monte Pizzuto di Schiavi di Abruzzo. La cifra richiesta, come donazione, è di 3,700 euro + Iva. Non ce lo siamo inventato, ma lo abbiamo letto sulla pagina facebook del “Centro Monte Pizzuto”, cioè della struttura che accoglie i migranti a Schiavi. 

    A distanza di qualche ora, dopo le critiche piovute dalla rete, quel post è scomparso, ma evidentemente non ce lo siamo sognato, era ben specificato sia l’Iban che la causale delle donazioni, dati che intuibilmente non avremmo potuto inventare dal nulla. 

    Non solo il post è stato rimosso, ma è stato sostituito con un altro post, una sorta di comunicato stampa di Matrix, con il quale si annuncia che «Il Consorzio Matrix ha già concordato tutte le procedure necessarie per il rimpatrio dell’ospite di concerto con la Prefettura di Chieti sia da un punto di vista operativo che economico, perché intende assisterlo fino alla fine della sua permanenza in Italia, allo stesso modo in cui è stato accolto».

    E pioggia di like per una cosa che a chi è dotato di un minimo di buonsenso appare scontata. Hanno guadagnato, legittimamente e legalmente, ci mancherebbe altro, grazie alla presenza in Italia di quel povero ragazzo quando era in vita, è normale che chi lo ha accolto e “gestito” da vivo se ne occupi anche adesso che è tragicamente scomparso a soli 19 anni. Pagando appunto il rimpatrio della salma.

    Un atto dovuto, non certo un gesto eroico o degno di encomio. Siamo davvero al minimo sindacale. 

    Comunque, dopo aver preso atto di questo cambio di rotta repentino, il primo post, poi rimosso, seguito dall’altro a distanza di pochissime ore, rivolgiamo tre domande secche a Matrix, al suo presidente Simone Caner (a destra nella foto, ndr) magari, anche se siamo quasi certi che non risponderà perché con l’Eco non parla (saremmo ben lieti di essere smentiti, ndr):

    1- Perché la pubblicazione del primo post, con la richiesta di una sottoscrizione pubblica e volontaria, per poi fare retromarcia a distanza di poche ore?

    2 – C’è stata una falla nella comunicazione esterna di Matrix oppure si è trattato semplicemente di un cambio di idea?

    3 – A chi si riferisce Matrix, nello stesso comunicato, quando parla «di chi non ha il minimo rispetto per la dignità degli esseri umani, alimentando soltanto il pruriginoso di chi cerca il trash autentico a tutti i costi e confermandosi ridicolo»?

    Signor Caner, se ritiene, ci faccia sapere. 

     

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