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  • Museo della Bilancia: i D’Aloise l’avrebbero regalato alla città, ma dal Comune solo indifferenza

    L’Università delle Generazioni considera ed evidenzia a cittadini ed amministratori che, mentre è già iniziato il turismo spaziale, in Agnone ancora si naviga a vista senza una vera e propria programmazione lungimirante che valorizzi le risorse turistiche che provengono almeno dal suo ricco passato di tradizioni artigianali. Infatti, tra le attrazioni che i visitatori della cittadina altomolisana non troveranno e che avrebbero potuto godere, c’è il “Museo della Bilancia”, proposta davvero originale che avrebbe integrato ed impreziosito l’attuale offerta turistica del territorio.

    Filippo Catolino, giovane artigiano ed erede di un’antica tradizione

    La bella iniziativa era quella dei titolari dell’Artigianato D’Aloise i quali, con orgoglio e con propri finanziamenti, avrebbero voluto rendere fruibile a tutti, residenti e turisti, la preziosa collezione di bilance (oltre 150), generatasi negli anni per via della lunga tradizione artigianale familiare, che dalla fine dell’800 aveva visti i propri antenati impegnati nella fabbricazione di strumenti per pesare. L’interessante museo avrebbe canalizzato l’attenzione non solo dei flussi spontanei di persone che abitualmente transitano in Agnone, ma soprattutto sarebbe stato capace di catturare l’interesse di curiosi, amatori e intenditori che avrebbero scelto la nostra cittadina unicamente in funzione della visita da rendere a tale museo che avrebbe avuto anche un profilo prevalentemente scientifico, quasi unico nel suo genere a livello nazionale. E, proprio per questo, si sarebbero potute aggiungere nel corso dell’anno anche le scolaresche, accolte in un laboratorio didattico, dove avrebbero potuto, tra tanto altro, dare praticità ai concetti teorici della “leva“ e del “fulcro”.

    Il sito dove sarebbe dovuto nascere il Museo della Bilancia, oggi vuoto di contenuti

    Purtroppo tale interessante progetto non è stato realizzato e pare che il fallimento dell’iniziativa sia quasi sicuramente ascrivibile all’indifferenza manifestata dalle ultime tre amministrazioni comunali (Carosella, Marcovecchio, Saia, ndr), le quali avrebbero dovuto prendere a cuore la bella e rara iniziativa, mettendo a disposizione i richiesti locali dell’ex mercato coperto di Via De Gasperi, in pieno centro storico, dove si è preferito ubicare uno statico “call center” destinato probabilmente a durare poco perché ritenuto una “fabbrica di illusioni” e che comunque avrebbe potuto trovare posto in una struttura più decentrata. Invece un “Museo della Bilancia” avrebbe dato più lustro e più economia, specialmente nell’indotto, potenziando le già note attrattive della Fonderia di campane Marinelli, il Museo storico del rame, la Mostra del libro antico, la Bottega dell’orafo, l’Esposizione della ‘Ndocciata, le numerose chiese e quanto altro rende Agnone rinomata “Città d’arte” tra le più belle, antiche e caratteristiche d’Italia.

    Un esemplare di bilancia

    Tra le altre cose che cittadini e turisti non troveranno questa estate in Agnone è la fruibilità della Via Preside Gamberale, strada centrale e strategica, ancora inspiegabilmente inibita al transito, provocando ancora disagi che durano ormai da troppo tempo. La politica di depotenziamento territoriale è pure evidente anche nel comprensorio altomolisano, come, ad esempio, la chiusura dell’Osservatorio astronomico, posto sulla strada tra Capracotta e San Pietro Avellana e che migliaia di visitatori poteva vantare ogni anno, come attesta il suo ex animatore e guida, Claudio Amicone, il quale sta per pubblicare i dati di “produttività” di quella struttura che ci veniva invidiata da tutti. Evidentemente la nostra classe dirigente, in un modo o nell’altro, sta giocando a perdere.

    M.L.

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