Appello a quanti tengono a cuore le sorti del calcio agnonese, che oltre a rappresentare ogni domenica un fenomeno sociale di massa, coinvolge centinaia di ragazzi della scuola calcio, spesso allontanati da quelle che possono essere le tentazioni della strada. Così il presidente Antonio Melloni ribadisce, se ce ne fosse ancora bisogno, la valenza del progetto-calcio in Alto Molise.
“Alla vigilia di questa ennesima ed avvincente avventura che si chiama serie D –esordisce Melloni – dopo aver fatto le dovute considerazioni, sento il dovere di rendervene partecipi. In questi ultimi anni il fenomeno calcio e quello che esso rappresenta per la nostra comunità, soprattutto con la partecipazione al campionato nazionale dilettanti, è andato al di là del semplice svago domenicale. Anche quest’anno ci confronteremo con realtà demografiche ed economiche delle Marche, dell’Abruzzo e del Molise, di gran lunga superiori alla nostra. In un periodo caratterizzato da licenziamenti, chiusure di attività commerciali e servizi ai cittadini – prosegue Melloni – il Grifone granata inteso come gruppo dirigenziale e duecento ragazzi di tutte le età (Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores e serie D) sono riusciti ad unire un intero territorio e a risvegliare il senso di appartenenza. E‘ pur vero che nel nostro isolato Alto Molise, i numeri ci penalizzano. Malgrado ciò abbiamo sempre dimostrato con i fatti che quando messi in condizione di gareggiare alla pari con altri, in qualsiasi campo sia esso sportivo, imprenditoriale, artigianale o culturale – sottolinea il presidente granata – non solo non abbiamo sfigurato ma spesso abbiamo primeggiato. Ora l’appello che faccio ai componenti del direttivo societario, ai nostri tanti tifosi, agli agnonesi residenti in altre parti dell’Italia e a quelli ancora più lontani, sparsi nel mondo – conclude – è di starci vicini e collaborare. A nome mio e del direttivo che mi onoro di rappresentare chiedo un sostegno da parte di ognuno di Voi. Un contributo economico, un incoraggiamento, un augurio o un semplice messaggio saranno il segnale che ci siamo ancora e che l’Atene del Sannio continua a vivere. Grazie di cuore“.