ANSA) – CAMPOBASSO – Indagano su una donna che per vendicarsi del suo ex ha lanciato bombe carta contro l’abitazione e l’auto dell’uomo e si imbattono in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, messa in piedi nel garage di un condominio a Campobasso. A scoprire i due episodi legati tra loro sono stati i poliziotti della questura del capoluogo molisano che al termine delle indagini hanno sequestrato un vero e proprio arsenale e denunciato cinque persone.
La vicenda trae origine da alcuni episodi avvenuti in via Quircio dove nello scorso mese di luglio una bomba carta era stata fatta esplodere sul balcone di una abitazione. Pochi giorni prima di Ferragosto un nuovo episodio: stavolta l’ordigno artigianale è stato fatto saltare in aria sotto l’auto di una delle due persone che vivono nell’appartamento preso di mira un mese fa. Gli agenti hanno poi scoperto altri due atti intimidatori legati alle stesse persone: l’incendio dell’auto di uno di loro e il danneggiamento all’auto di proprietà del padre della compagna di uno dei due. Dopo alcuni giorni di indagini si è riusciti a risalire alla presunta autrice degli atti; una donna 41enne in passato legata al proprietario della casa di via Quircio. Le indagini non si sono fermate qui e dalla Questura è partita una intensa attività per risalire ai fornitori del materiale esplosivo. Durante una serie di perquisizioni così gli agenti si sono imbattuti in quella che era a tutti gli effetti una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, realizzata nel garage di un condominio nel quartiere Vazzieri. Qui il proprietario confezionava materiale pirico di ogni tipo che veniva poi utilizzato per feste di matrimonio o altre ricorrenze. Gli agenti hanno sequestro 4,2 chili di esplosivo e 16 armi tra fucili di ogni tipo e pistole.
In casa della donna la polizia ha trovato alcune ‘cipolle’ artigianali compatibili con quelle esplose in via Quircio. “Sono inoltre emersi elementi – hanno spiegato i vertici della Questura di Campobasso nel corso di una conferenza stampa – in base ai quali abbiamo motivo di ritenere che le bombe carta utilizzate per gli atti intimidatori siano state fabbricate nel laboratorio abusivo realizzato nel garage del condominio”. La polizia ha poi riferito che il titolare della fabbrica di fuochi, dipendente di una impresa, 50 anni, deteneva legalmente moltissime armi, fucili e pistole, per le quali aveva autorizzazioni e permessi così come era in possesso di una autorizzazione per accendere fuochi, ma non aveva alcun tipo di autorizzazione per fabbricare l’esplosivo né per tenere il laboratorio nel garage. Le armi sono state dunque cautelativamente sequestrate e la Questura ha chiesto al prefetto di revocare tutte le autorizzazioni. L’uomo, che da quanto è emerso veniva chiamato in città per far esplodere i suoi fuochi da molte persone che organizzavano feste di ogni tipo, è stato denunciato a piede libero per porto abusivo e fabbricazione abusiva di materiale esplodente, la donna invece dovrà rispondere dei reati di danneggiamento aggravato e porto abusivo di materiale esplodente. (ANSA)