Il 16 settembre, in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio di Bergiola Foscalina (MS), la Scuola Ispettori e Sovrintendenti ha voluto ricordare l’eroica figura del Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice, che offrì la propria vita in cambio di quella di 71 inermi civili, nella maggior parte donne e bambini, che vennero trucidati per una rappresaglia nazista, sacrificio che gli valse la medaglia d’oro al valor militare. A lui è dedicata la seconda edizione del memorial “PerCorrere la memoria”, un concentrato di sport, cultura e storia che – in occasione del 250° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza – si è sviluppata lungo un susseguirsi di eventi in città e all’interno della caserma.
Le manifestazioni hanno preso il via con la corsa su strada non competitiva lungo un percorso cittadino di circa 10 km, con partenza dal piazzale antistante la Basilica di Santa Maria di Collemaggio ed arrivo nella piazza d’armi della Scuola Ispettori e Sovrintendenti – intitolata allo stesso maresciallo Giudice – un variegato serpentone di centinaia di allievi della Scuola aquilana, unitamente alle rappresentative delle altre Forze Armate e di Polizia, a cui si sono unite le locali associazioni dilettantistiche. In contemporanea, sulla pista di atletica all’interno della Caserma, si sono svolte due staffette 4 x 1600 che hanno visto sfidarsi in una appassionata competizione agonistica le rappresentative dei diversi Istituti di istruzione della Guardia di Finanza e delle paritetiche Scuole Sottufficiali/Ispettori del comparto difesa e sicurezza.
Presente tra gli altri, come testimonial, l’atleta delle “Fiamme Gialle”, il Finanziere Pietro Arese, primatista italiano nei 1500. Il momento più emozionante della giornata è stato la svelatura di un’opera d’arte che, apposta sulla parete esterna dell’auditorium, sovrasterà per sempre la sottostante piazza d’armi e che racchiude i simboli l’attività svolta dalla Guardia di Finanza in soccorso della popolazione aquilana: il rosone della Basilica di Collemaggio – segno distintivo della città dell’Aquila – è sorretto da due rapaci, il Grifone, simbolo mitologico della Guardia di Finanza, e un’aquila dalle ali spiegate, come simbolo della città. “La Rinascita”, questo il nome dato all’opera, è nata da un progetto realizzato in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila ed è stata realizzata completamente a mano da una azienda locale utilizzando 1800 kg di acciaio corten, materiale destinato a durare secoli.
Allo scoprimento dell’opera, accompagnato dalle note dell’Inno Nazionale, hanno presenziato le massime autorità locali, tra le quali il Sindaco Pierluigi Biondi, il Prefetto Dr. Giancarlo Di Vincenzo, il Procuratore Capo della Repubblica, Dr. Alberto Sgambati, il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Prof. Edoardo Alesse, il Comandante Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, Gen. B. Germano Caramignoli. Il Comandante della Scuola, Gen. D. Gabriele Failla, ha dato il via all’evento evidenziando che il termine “La Rinascita” richiama un percorso di collaborazione con la città dell’Aquila, culminato nel 2009 con il tragico sisma, ma che oggi rappresenta la commemorazione del periodo successivo, della rinascita, appunto, della città e degli aquilani. Anche il Sindaco Pierluigi Biondi ha ricordato il periodo del terremoto in cui “la Scuola si è aperta al mondo. Un periodo in cui eravamo pieni di incognite, di incertezze, di dubbi, ma eravamo anche certi che ce l’avremmo fatta perché esistevano delle forze vive a venirci incontro.” E facendo riferimento all’opera, il Sindaco ha sottolineato la forza evocativa della scultura, fusione di innovazione, genio e tradizione artigiana.
Anche il Presidente dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, dott. Rinaldo Tordera ha sottolineato la sinergica collaborazione sorta per la realizzazione dell’opera tra le richieste della Scuola, lo sviluppo del progetto da parte dei docenti ed allievi della stessa Accademia ed infine la sapiente opera di trasformazione dell’anonimo acciaio nelle mani degli artigiani aquilani. A chiudere l’omaggio all’opera è stato l’Architetto Eliseo Iannini, titolare dell’azienda che ha realizzato l’imponente realizzazione che ha portato la propria emozione per la realizzazione di un’opera in cui a farla da padrone è la mano dell’uomo, l’unica che può imprimere ad ogni battuta del metallo quella caratteristica unica che le macchine non possono dare. “Abbiamo realizzato tante opere in questi anni” ha concluso l’architetto “ma questa è la miglior cosa che abbiamo fatto, in essa ci sono l’amore e la forza”. L’evento si è poi spostato nell’aula magna della Scuola ove ha avuto luogo il Convegno di studi “La resistenza e i suoi eroi. Da L’Aquila a Bergiola Foscalina”. Dopo l’intervento introduttivo del Generale Failla che ha aperto i lavori ricordando l’eroico gesto del Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice, un eroe ancora non abbastanza conosciuto, che offrì la propria vita in cambio della salvezza della popolazione civile, nella sua serena consapevolezza di andare incontro a morte certa, il Colonnello Gabriele Di Guglielmo, autore del libro “Vincenzo Giudice e la strage di Bergiola Foscalina” ha ricordato gli eventi che precedettero la rappresaglia, illustrando anche con l’ausilio di interviste realizzate all’unica superstite della strage, i momenti del rastrellamento, della segregazione nella scuola elementare del paese ed infine dell’orribile sterminio. A seguire il Prof. Fabrizio Marinelli, Presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, ha illustrato il particolare momento storico, con riferimento agli accadimenti occorsi, su tutto il territorio nazionale, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre del 1943 e della nascita spontanea del movimento che prese il nome di “Resistenza”. Le conclusioni della giornata sono state affidate al Gen. C.A. (aus) Flavio Zanini, Presidente del Museo Storico della Guardia di Finanza, il quale, tra l’altro, ha ricordato, oltre alla figura del maresciallo Giudice, tutti i Finanzieri che in quelli anni sacrificarono la propria vita nel nome della libertà.