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  • Pinnella: «Le feste di agosto le paghiamo noi residenti con la Tasi. Inaccettabile»

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Pinnella: «Le feste di agosto le paghiamo noi residenti con la Tasi. Non ho capito perché dobbiamo pagare noi il divertimenti dei turisti. Chi vuole fare festa se la paghi di tasca propria».

    Così il consigliere di minoranza Giorgio Pinnella, ieri pomeriggio, nel corso del Consiglio comunale di Schiavi di Abruzzo. All’ordine del giorno l’aliquota Tasi e di altre tasse. Dalla relazione del ragioniere comunale è emerso che il gettito della Tasi, per le casse dell’ente, si aggira intorno ai 24mila euro. Una cifra molto simile a quella spesa dal Comune in occasione delle feste del mese di agosto (quella ammonta a 22mila e novecento euro, ndr).

    Una coincidenza che ha fornito lo spunto al consigliere Pinnella per proporre un emendamento finalizzato a non far pagare la Tasi sulle prime case e di aumentare invece le aliquote sulle seconde case. Il fine era quello di agevolare chi vive in paese caricando le spese su chi vive altrove e torna solo per le vacanze.

    «Se il Comune non avesse speso 23mila euro di feste, sagre e concerti in agosto, oggi potremmo far risparmiare ai residenti, a chi vive in paese tutto l’anno, la stessa cifra, azzerando completamente la Tasi sulle prime case. – ha spiegato Pinnella – Cerchiamo di agevolare chi vive in paese tutto l’anno e non pensiamo solo ai quindici giorni del mese di agosto e a far divertire i turisti».

    Il sindaco Luciano Piluso ha replicato: «Non possiamo accettare la proposta perché altrimenti dovremmo caricare troppo le seconde case che sono quasi tutte di chi vive a Roma per lavoro. Però adesso politicamente noi della maggioranza passiamo come coloro che hanno voluto far pagare la Tasi a tutti i residenti».

    Secca la controreplica di Pinnella: «Se il sindaco non prendesse l’indennità di carica il Comune risparmierebbe circa 15mila euro all’anno e potremmo abbassare le tasse ai residenti».

    L’emendamento di Pinnella non è nemmeno stato ammesso a votazione, pare per un vizio procedurale. E così il consigliere di opposizione ha abbandonato platealmente la seduta, per protesta: «Gli emendamenti si portano a votazione. Questa è una tagliola come quella usata dalla Boldrini. Che ci sta a fare allora la minoranza? Abbandono l’aula, non posso fare altro».

    *Nella foto in alto il consigliere Pinnella mentre si alza ed abbandona la seduta del consiglio. 

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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