Riceviamo e pubblichiamo da parte del sindaco di Frosolone, Giovanni Cardegna.
Carissimi amici Sindaci,
prima che inizino le “danze” e dopo i “rumors” delle testate giornalistiche, ritengo doveroso sgomberare il campo da ogni congettura e dire una parola di chiarezza sulla questione Presidenza della Provincia. Io, Giovanni Cardegna, Sindaco di Frosolone, considerato dai media tra i possibili cosiddetti “papabili”, non coltivo alcuna velleità di aspirare allo scranno provinciale. Sono solo 16 mesi che lavoro da Sindaco e penso di continuare ad impegnarmi con passione all’attività amministrativa del mio Comune che già di per sé è molto coinvolgente. Penso anche che ci siano candidati Sindaci con più esperienza della mia che hanno titolo per guidare la Provincia, soprattutto in questo delicato passaggio di trasformazione dell’Ente e della necessità di dare risposte immediate al problema della viabilità territoriale così martoriata e all’approntamento operativo del piano neve in vista del prossimo inverno. Chiarita la mia posizione sulla Presidenza della Provincia, vengo a rappresentarvi il mio punto di vista sul nostro ruolo di Sindaci. Il senso di responsabilità verso le Istituzioni e l’impegno amministrativo, che caratterizzano la nostra funzione, dovrebbero portarci a dare un sostegno attivo e convinto all’Ente provinciale (o prossima area vasta) al quale tutti noi Sindaci chiediamo un forte impegno a difesa del territorio proprio nel momento in cui assistiamo allo svuotamento di funzioni fondamentali e di importanti presìdi dello Stato, quale la Prefettura. Non possiamo neanche pensare di caricare solo sulle spalle della nuova Presidenza l’onere di far fronte alle necessità dei nostri territori e alla difficile sfida di riassetto istituzionale che si profila all’orizzonte.
Negli ultimi giorni ci sono state prese di posizione della nostra rappresentanza parlamentare, della Regione, di vecchi e nuovi politici emergenti e di nascenti organizzazioni politiche. È invece preoccupante che noi Sindaci, quotidianamente impegnati sui fronti cittadini, non riusciamo a far sentire la nostra “voce unitaria” su questioni fondamentali per il nostro territorio. Sinora, vuoi per campanilismo vuoi per individualismo vuoi perché ai “vertici” ha sempre fatto comodo trattare singolarmente con i Sindaci considerati troppo spesso alla stregua di vassalli, la Comunità dei primi cittadini non è mai riuscita ad esprimere il peso politico che istituzionalmente detiene. Ora, dopo la legge Del Rio, abbiamo uno strumento e una sede istituzionale da attivare e valorizzare: l’Assemblea dei Sindaci. Ricordo a tutti noi che, secondo quanto previsto dallo Statuto della Provincia, “l’Assemblea dei Sindaci è l’organo collegiale composto da tutti i Sindaci dei Comuni compresi nel territorio della Provincia, con poteri propositivi, consultivi e di controllo”. Ebbene, vediamoci subito per concretizzare questa previsione normativa, definendo un metodo di lavoro e una strutturazione operativa. Facciamo dell’Assemblea la sede permanente di discussione e di indirizzo politico. Esprimiamoci come Comunità dei Sindaci sui provvedimenti regionali di una certa rilevanza. Penso al provvedimento sul decentramento delle funzioni regionali agli enti locali, penso alla proposta di legge regionale sugli Ambiti ottimali, all’istituzione dell’Egam, ecc. Non solo, dobbiamo anche sostenere con forza il diritto alla pari dignità della provincia di Isernia nella composizione delle Giunta regionale. In sostanza, ho inteso cogliere questa occasione per farvi partecipi di una riflessione di evidente semplicità ma allo stesso tempo pregnante che sintetizzo nella seguente considerazione: non possiamo lamentarci degli attacchi al territorio se poi siamo noi stessi a non dare credibilità ed efficacia alle Istituzioni affidate alla nostra cura. Personalmente non mi arrendo all’idea di dover continuare a partecipare ad un consesso, l’Assemblea dei Sindaci, vissuto finora più come luogo di adempimenti formali che come vero motore dello sviluppo del nostro territorio. Dipende solo da noi la volontà di innescare il cambiamento di marcia. Il
Sindaco di Frosolone Dr. Giovanni Cardegna