• In evidenza
  • Prima l’Enel, ora la Telecom, ma i pali restano in mezzo alla carreggiata

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Passerà alla storia come la strada provinciale con i pali in mezzo alla carreggiata.

    Stiamo parlando dell’arteria che collega l’abitato di Schiavi di Abruzzo con la fondovalle Trigno, passando per frazione Taverna. Lo sbocco verso Roma, verso Isernia e Vasto, ma anche la strada che conduce ai templi italici, un sito archeologico tra i più importanti di zona. Strada interessata ormai da anni da lavori di completamento sui vari lotti. E ovviamente, per via dei cantieri aperti, un lungo tratto della provinciale è chiuso e lo è da quasi due anni ormai, con il traffico, anche quello pesante, deviato su inappropriate strade comunali.

    Tempo fa, su queste colonne, ci siamo occupati dei pali dell’Enel conficcati (vedi foto accanto, ndr) nel bel mezzo della carreggiata. La strada è stata allargata, sistemata e addirittura asfaltata con i pali lì, in mezzo alla carreggiata. Roba da ridere se non si parlasse di soldi pubblici sprecati, perché adesso, tolti i pali, restano i buchi e bisognerà tapparli e asfaltare nuovamente. Tanto pagano i contribuenti, mica la Provincia.palissimi

    Risolto finalmente e non proprio celermente quel problema, con l’Enel che si è decisa a spostare i pali, siamo punto e a capo. Qualche chilometro più a monte, infatti, sul lotto interessato ai lavori di sistemazione, spuntano come funghi, proprio nel bel mezzo della carreggiata, altri pali, questa volta della Telecom, telefonia fissa. Intendiamoci, i pali sono sempre stati lì, in quella posizione, ma oggi, con l’allargamento della sede stradale, risultano proprio nel mezzo della carreggiata (come mostra la foto in alto, ndr).

    I lavori procedono spediti, come la mettiamo con quei pali? Si asfalterà, anche questa volta come nel caso precedente, lasciandoli lì in mezzo? Quanto tempo impiegherà Telecom per far sparire quei quattro pali di legno?

    La Provincia, se c’è, batta un colpo.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    I commenti sono stati chiusi.