Nulla resiste alle donne, dice un antico proverbio. E così è. Piano piano le donne riescono a fare tutti i lavori esistenti al mondo e ad occupare posti fino a ieri impensabili o inammissibili pure per la loro vera o presunta pericolosità come, ad esempio, il tassista. Invece, solo a Roma ci sono un migliaio di “taxi-donna” su ottomila autovetture in circolazione (l’otto per cento). Un numero che va in crescendo, poiché quattro anno fa erano poco meno della metà di oggi. Raffaela Li Schiappoli, nata a Villacanale 57 anni fa, è la prima tassista agnonese. Presta servizio come titolare da sette anni su un’autovettura che fa capo alla Cooperativa 3570 (che è poi il numero di telefono del radio-taxi), la più potente e ramificata, fondata nel 1968. Ma si sente già una veterana, poiché in anni precedenti ha più volte sostituito il marito, Giuseppe Di Menna, tassista titolare, anch’egli di Villacanale.
Sappiamo che dalla nostra interzona molisana-abruzzese provengono parecchi tassisti “romani” (specialmente da Bagnoli del Trigno, Schiavi di Abruzzo e Poggio Sannita) e lo si vede benissimo d’estate quando molti di loro vengono a passare le vacanze nei paesi di origine con l’automobile di servizio. Pure Raffaela, l’estate appena trascorsa, è venuta a Villacanale con il suo bel taxi bianco. L’Università delle Generazioni ha colto l’occasione per saperne di più.
A Roma ci sono 6 strutture di “Radio-Taxi” cui fa capo la maggioranza degli ottomila tassisti in circolazione (esclusi gli NCC, noleggio con conducente, dei quali uno, assai lussuoso, è proprio di Villacanale, Massimo Mastronardi tel. 366-4222582). Ogni tassista, uomo o donna che sia, può circolare per tutta l’area metropolitana e la provincia, ma può capitare di dover accompagnare qualcuno in altre città italiane e persino all’estero. A Raffaela, che è di servizio soltanto di giorno (iniziando il turno nella zona di Casalpalocco – Fiumicino), è capitato di fare finora soltanto due viaggi poco distanti dalla Capitale, uno a Latina e l’altro in Umbria, ma la sera è tornata a casa. I turni sono sostanzialmente quattro: dalla 06,00 fino alle 14,30 poi dalle 14,30 alle 22,00 e ancora dalle 17,00 alle 02,00 e quindi dalle 22,00 alle 06,00 del giorno seguente.
Gli utenti che salgono sul suo taxi sono romani per il 40% e del resto d’Italia per l’altro 40% mentre gli stranieri sono un 20% (i più divertenti sono i tifosi scozzesi). Ovviamente, come si può immaginare, sono della più varia specie, anche se, in verità, gli utenti di giorno sono assai diversi da quelli della notte. Di giorno c’è gente più frettolosa ma anche persone con diversi problemi (portatori di handicap, persone che si fanno accompagnare agli ospedali, ecc.). Tutta questa umanità che passa dal suo taxi costituisce per Raffaela, che proviene dalle nostre montagne molisane dove ancora i valori di solidarietà sono forti e convinti, un motivo di maggiore impegno e a volte, gravitando nella medesima zona, si instaurano rapporti di amicizia pure per i ripetuti trasporti.
Con il taxi (ricordiamo il film di Alberto Sordi “Il tassinaro”) si possono fare anche incontri con persone televisivamente famose, specialmente politici e appartenenti al mondo dello spettacolo. Ad esempio, all’aeroporto di Fiumicino a Raffaela è capitato di imbarcare l’attore e conduttore TV Claudio Bisio, l’attore Pino Insegno della Premiata Ditta, la conduttrice Rai-TV Livia Azzariti. E una volta, senza sapere chi fosse, ha chiamato un vecchio amico di famiglia di Villacanale, lo psicologo e psicoterapeuta Luigi Mastronardi, padre dell’attrice Alessandra. Una volta le è capitato di imbarcare un’attempata signora che, scendendo ha dimenticato un borsello per far recuperare il quale Raffaela ha telefonato alla sua Centrale, cui nel contempo si era rivolta pure la sventurata, dalla quale ha ottenuto una buona mancia, anche perché in quel borsello c’erano tutti gli averi della signora. Ma di buone azioni Raffaela ne fa ogni giorno, specialmente quando aiuta le persone anziane a portare la spesa dentro al condominio o a consolare coloro che riescono in così poco tempo a lamentarsi e persino a confessare tutta la loro vita. In ogni lavoro spesso si deve fare più del proprio dovere, ma quello della conduttrice di taxi è senza dubbio il compito che più si presta a venire incontro all’utenza con maggiore generosità. Infatti, fare la tassista, specialmente per una donna con marito e figli, è certamente più faticoso ma le soddisfazioni premiano questo impegno.
Raffaela racconta che, per ottenere il permesso di condurre un taxi, è necessario superare parecchi esami per conseguire una speciale abilitazione non soltanto come capacità di guida ma anche d’ordine psico-attitudinale dal momento che si ha a che fare con la più variegata utenza (si sa che avere a che fare con il pubblico è una delle arti più difficili), con lo stress da traffico e con tante situazioni che mettono a dura prova l’autocontrollo. Le donne che guidano i taxi sono, comunque, quelle più accorte, corrette e disciplinate, sono coinvolte statisticamente in meno incidenti, hanno un’autovettura più ordinata e subiscono meno reclami dall’utenza. Le tassiste solidarizzano molto tra di loro, anche se i colleghi maschi sono pur sempre gentili. Insomma, un tocco rosa giova tanto e adesso pure Agnone contribuisce al miglior rosa che circola nella Capitale.
Domenico Lanciano