Con riferimento al referendum sulla caccia promosso da “ORA Rispetto per tutti gli Animali“, l’Associazione Vittime della Caccia si defila e «pur essendo abolizionista per statuto» motiva la sua presa di distanza da quella iniziativa.
«Sono prima di tutto mancati un confronto e un coinvolgimento costruttivo delle realtà animaliste/ambientaliste. La 157 è un grosso lavoro di compromesso, pieno di pecche, ma anche spunti importanti. Non si può usare il cancelletto per abolire la caccia in Italia, non funziona. – si legge in una nota dell’associazione “Vittime della Caccia” – L’abolizione della legge quadro nazionale che regola l’esercizio dell’attività venatoria in Italia, aprirebbe immediatamente un vuoto che il mondo venatorio riempirebbe sfruttando la compiacenza delle attuali forze politiche sempre più propense ad appoggiare le istanze e le richieste incalzanti del mondo venatorio».
«Un nuovo referendum impone una riflessione più ponderata e attenta, una visione strategica di ben altro spessore, se realmente si vorrà abolire, come AVC auspica, una delle più barbare e anacronistiche attività “umane”. – chiude l’associazione – Se a tutto questo aggiungiamo lo scenario dell’attuale quadro emergenziale, si comprende ancor meglio la ragione della presa di distanza dal referendum promosso da ORA».