L’assessore regionale alle Attività produttive Tiziana Magnacca si è complimentata con la dottoressa Annalaura Mastrangelo, ricercatrice originaria di Castiglione Messer Marino, autrice di uno studio scientifico, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, condotto in Spagna nel Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC).

«Una scoperta che fa compiere un significativo passo in avanti nella diagnostica per la cura dell’aterosclerosi che colpisce in età adulta. con costi sociali ed economici elevati per le famiglie. Diagnosi e prevenzione per una patologia tra le più diffuse e insidiose del nostro tempo ottenuta grazie alla visione e alla determinazione di una donna abruzzese capace di eccellere anche nei contesti più competitivi» commenta l’assessore Magnacca.

«Sono orgogliosa che questa ricerca destinata a cambiare le sorti della medicina cardiovascolare abbia come autrice una donna abruzzese, figlia delle nostre aree interne. Lavoro che testimonia il valore indiscutibile dell’eccellenza della ricerca e che vede come protagonisti i figli dei nostri territori – conclude l’assessore – che si affermano in campo scientifico capaci di raccogliere grandi sfide. Un lavoro condotto in collaborazione con i più importanti centri di ricerca a livello mondiale, a dimostrazione che la vera ricchezza dell’Abruzzo non è solo nei paesaggi, nella buona cucina e nell’accoglienza, ma anche nel capitale umano. Le nostre radici sono la prova che dalla solidità delle nostre comunità sono capaci di cambiare il mondo».

La notizia della pubblicazione dello studio scientifico della dottoressa Mastrangelo è stata data nei giorni scorsi dalla nostra testata giornalistica.

E’ una ex studentessa del liceo scientifico di Agnone la prima autrice di uno studio che, secondo la comunità scientifica, potrebbe rappresentare una rivoluzione nella medicina. La dottoressa Mastrangelo, sposata con un agnonese, ha lasciato l’Alto Molise e Vastese, l’Italia e lavora al Cnic di Madrid, il Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares spagnolo appunto, e fa ricerca.

Il suo cervello, i suoi studi e la sua determinazione a disposizione della scienza, non nella sua terra, dove forse le opportunità non sono sempre a disposizione dei meritevoli, ma nel regno di Spagna. Il “caso” sembra quello che, secondo i luoghi comuni, potrebbe rientrare nella casistica della “fuga di cervelli“, ma anche la dimostrazione che le scuole di montagna, come il liceo agnonese, offrono solide basi intellettuali.