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  • Rifinanziata la legge sulla Montagna, in arrivo 15 milioni di euro

    AGNONE – “La legge di stabilità 2016, che si appresta ad essere votata dal Parlamento nella sua stesura uscita dalla Commissione Bilancio della Camera dopo una riunione fiume durata quattro giorni, porta novità importanti per le aree montane, segnando in termini politici un risultato storico: il rifinanziamento del Fondo Nazionale della Montagna, previsto dalla legge 97 del 31 gennaio 1994, un “ritorno” che molti davano ormai per impossibile, visto che era dal dicembre 2009 che il Parlamento azzerava sistematicamente ogni anno nella legge di stabilità il capitolo dedicato alla montagna, sempre oggetto, invece, di notevoli richieste da parte dell’Anci Molise”.

    Pompilio Sciulli sorride per i previsti 15 milioni di euro in tre anni che potrebbero essere messe a disposizioni delle aree più depresse.

    “Certo non è una somma stratosferica – aggiunge Sciulli, presidente dell’Anci nonché sindaco di Pescopennataro- ma di indubbio significato politico e che speriamo sia la nascita di una nuova stagione per le strategie della montagna dopo anni di ingiusti e ingiustificabili attacchi. Soprattutto se abbinato al secondo provvedimento varato sempre dalla commissione bilancio, ovvero l’incremento di 10 milioni per il fondo a sostegno della Strategia Nazionale delle Aree Interne (che al 90% interessa la montagna), portato complessivamente a 190 milioni. In più, novità importante per gli appassionati del turismo montano, visto che la legge di stabilità 2016 stabilizza il sostegno finanziario al CAI, rendendo permanente un contributo di un milione al Club Alpino Italiano. Inoltre, una misura della legge mette al riparo i comuni montani e i consorzi BIM dalle conseguenze delle sentenze della Corte Costituzionale che abrogando la proroga delle grandi concessioni idroelettriche apriva la porta al rischio di importanti rimborsi fiscali che avrebbe causato pesanti ripercussioni in molti enti montani, rimborsi che ora vengono posti in capo allo Stato. Spazio, infine –conclude- anche per una misura importante per l’economia montana di numerose zone, ovvero l’esenzione dall’imposta erariale delle cooperative di produzione e distribuzione di energia idroelettrica”.

    Vittorio Labanca 

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