• Editoriale
  • Sanità, accordo di confine per salvare il “Caracciolo”: tanto rumore per cosa?

    AGNONE – L’accordo  tra le regioni Abruzzo e Molise per una programmazione sanitaria condivisa nei territori adiacenti il fiume Trigno sta accendendo la polemica tra centro-destra e PD, impegnati in una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Da una parte il governatore Frattura e l’onorevole Vennittelli rivendicano la paternità di un risultato che fornirebbe alla sanità altomolisana, ormai in fase pre-comatosa, una preziosa boccata di ossigeno. Dall’altra l’evergreen Michele Iorio denuncia una operazione finalizzata prevalentemente al rafforzamento dell’ospedale di Vasto a scapito dell’intero Molise, l’ultimo atto della distruzione della sanità pubblica.
    Frattura annuncia inoltre l’individuazione del Centro di Reumatologia di Agnone come punto di riferimento regionale. Si poteva e si doveva fare già nei piani attuativi ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. Purché si faccia.
    Sappiamo come il riconoscimento del Caracciolo come ospedale di area disagiata, presentato dal centro sinistra locale come risultato eccezionale, sia stato in questi anni ampiamente disatteso sia dal piano sanitario regionale che, soprattutto, da una gestione quotidiana caratterizzata da una progressiva e inesorabile riduzione dei servizi. Tutto ciò in una Regione dove si è tagliato senza pietà il sistema sanitario pubblico a esclusivo vantaggio dei privati, ieri alleati oggi nemici (forse) del centro-sinistra.
    Per questo ci sembra doveroso, prima di esprimere valutazioni o giudizi, chiedere in che cosa consistono questi accordi e possibilmente leggerne il testo. Comprenderne il reale valore giuridico ed amministrativo.
    L’impegno economico dell’Abruzzo a favore del Caracciolo a quanto ammonta? Si parla di tre milioni di euro. Si parla, per l’appunto. Ma dove sta scritto? Quali servizi saranno potenziati, quali ripristinati, quali introdotti? Quale sarà per Agnone l’Ospedale di riferimento? Se diventasse Vasto, siamo sicuri che si tratti della scelta giusta? Che tipo di integrazione dei servizi territoriali e del sistema dell’emergenza urgenza è previsto?
    Il governatore Frattura che a quanto pare visiterà l’Ospedale lunedì prossimo ha il dovere di rispondere a queste semplici domande con carte e atti alla mano e non con parole o promesse elettorali. Siamo certi che in questa occasione, a differenza di quanto avvenne a Venafro nella precedente campagna elettorale, abbia avuto il tempo di leggere quanto ha sottoscritto. Ci faccia sapere……

    di Italo Marinelli 

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