• Editoriale
  • Sente: ok ai lavori da Napoli, ma saranno inutili. «Il ponte non potrà essere riaperto»

    BELMONTE DEL SANNIO – Viadotto Sente: ok ai lavori da Napoli, ma saranno inutili: il ponte non potrà essere riaperto al traffico.

    Una sorta di buco nell’acqua o forse peggio, una doccia fredda, arriva dalla torrida Napoli. Il comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alle Opere pubbliche di Campania e Molise ha esaminato il progetto di messa in sicurezza della famosa terza pila del viadotto Sente. Presenti ai lavori anche il consigliere regionale Andrea Greco, il presidente reggente della Provincia di Isernia, Roberto Di Pasquale, e i due tecnici che hanno lavorato al progetto, Umberto Di Cristinzi e Errico Borrelli, rispettivamente ingegnere progettista e geologo.
    In sostanza il comitato tecnico di Napoli ha dato l’ok ai lavori, ma ha precisato che gli stessi non consentiranno la riapertura del viadotto. Lavori necessari, ma non sufficienti. Non basterà, secondo il comitato di Napoli, mettere in sicurezza la terza pila, quella interessata da un movimento di rotazione e traslazione innescato da una frana. Quindi, fate pure i lavori, così come progettati dall’ingegnere venafrano Di Cristinzi, ma il ponte che collega Abruzzo e Molise non sarà riaperto al traffico veicolare, almeno non prima di ulteriori approfondimenti strumentali sulle frane che minacciano l’opera alla base. Questa la posizione del comitato di Napoli. Il consigliere Greco, di ritorno dalla Campania, mostra un cauto ottimismo, ma non riesce a nascondere l’apprensione per le sorti della mega struttura: «E’ stato un incontro positivo perché abbiamo incassato l’ok all’esecuzione degli interventi che interesseranno la pila in cemento traslata, tuttavia, affinché si possa tornare a circolare sull’importante arteria, bisognerà ottemperare ad alcune prescrizioni quali la revisione totale del viadotto». Per una «revisione totale» del viadotto, come ipotizzato dalla commissione tecnica di Napoli, i due milioni di euro stanziati dal governo centrale non bastano, quelli sono fondi che andranno spesi per la messa in sicurezza della terza pila. In sostanza siamo punto e a capo. Il viadotto Sente non ha un solo problema, quello ben noto alla terza pila, ma presenta criticità praticamente per tutta la sua lunghezza. E c’è sempre lo spauracchio del mancato collaudo, problema sollevato pubblicamente dall’ingegner Di Cristinzi e mai smentito, né dalla Provincia, né dalla Prefettura, né dal Ministero per le infrastrutture. Necessiterebbe, il ponte Sente, di una revisione totale, ma per farla i due milioni stanziati sono soltanto degli spiccioli. Dove trovare, allora, gli altri fondi necessari a revisionare l’intera opera? La parolina magica è Anas. Come sostenuto sin dall’inizio: il passaggio all’Anas rappresenta l’unica speranza di salvare quella mega struttura. E proprio oggi il consigliere regionale Greco, insieme al collega Nola, e agli esponenti della Provincia di Isernia si è recato a Roma nella sede dell’Anas, per perorare la causa del passaggio della struttura all’azienda partecipata.

    Francesco Bottone

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