(ANSA) – TERMOLI (CAMPOBASSO), 5 GEN – Inchiesta in Procura, a Larino, e Tavolo Tecnico a Termoli – coordinato da Capitaneria di Porto – con Comune, Vigili Urbani e del Fuoco, dopo il ritrovamento in spiaggia di un container con sostanze nocive. Il Tavolo avrebbe accertato che in quel tipo di container vi è “generalmente un liquido prodotto da una ditta estera ceduto a una società italiana”. Sul container un’etichetta con il nome della multinazione Baker Hughes srl cons ede a Cepagatti (Pescara). Si lavora ora per la rimozione in sicurezza.
Un bidone con sostanze nocive della Baker Hughes srl di Cepagatti (Pescara) – la multinazionale che opera nel settore prospezioni geologiche e servizi alle aziende produttrici di acquedotti e gasdotti – è stato scoperto sulla spiaggia di Termoli da alcuni passanti: si tratta di un grosso contenitore dove c’è un solvente per asfaltene, componente molecolare del petrolio greggio. Una giovane, avvicinandosi, è stata subito colta da malessere e bruciore alla gola.
È polemica a Termoli tra la popolazione sul ritrovamento sulla spiaggia a nord della città di un grosso contenitore pieno di un solvente, liquido nocivo e pericoloso, della Baker Hughes srl di Cepagatti (Pescara): il ritrovamento è al centro di attenzione degli ambientalisti del luogo.
Sulla vicenda il consigliere comunale di LiberaTermoli Paolo Marinucci ha annunciato una informativa in commissione ambiente al comune di Termoli e non esclude una interrogazione al sindaco. “Saremo in allerta e chiederemo la documentazione per capire cosa sia successo – ha commentato Marinucci -. Ci sono molti aspetti da chiarire: se il contenitore e’ ancora pieno, se e’ stato sversato del liquido, se esistono delle responsabilità in questa vicenda”. (ANSA)
“Seguiremo con attenzione questa vicenda. Sentirò la Capitaneria di Porto per verificare l’accaduto”. Lo ha detto il sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, a proposito della scoperta sul lungomare nord di Termoli di un grosso contenitore con solventi, appartenente ad una multinazionale con sede in Abruzzo. Il primo cittadino già domani mattina si documenterà in dettaglio per stabilire il “da farsi”. (ANSA).
(ANSA) – TERMOLI (CAMPOBASSO), 5 GEN – Era il 22 gennaio 2013 quando fu scoperta una presunta fuoriuscita di petrolio al largo del mare di Termoli. La vicenda, al centro di una indagine della Capitaneria di Porto di Termoli, fu denunciata dalla stessa azienda Edison che sin da subito, dalla mezzanotte tra il 21 e 22 gennaio 2013, fece scattare la procedura d’emergenza per fronteggiare la conseguente perdita di idrocarburi avvenuta durante le operazioni di pompaggio della piattaforma petrolifera Campo Rospo mare situata al largo della costa termolese.
Gli interventi della Guardia costiera furono condotti anche con l’impiego di un elicottero Edison e di motovedette della Capitaneria. Non fu però individuato greggio in superficie ed i sommozzatori successivamente non trovarono sostanze inquinanti in mare.
La Guardia Costiera di Termoli però bloccò le attività di estrazione sulla piattaforme, rimaste ferme per diversi mesi per il cambio di alcune apparecchiature collegate al pompaggio. Le perforazioni ripresero ad inizio estate 2013 a conclusione del collaudo della Guardia costiera. All’epoca fu aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica di Larino (Campobasso). A breve la Procura dovrebbe concludere le indagini. (ANSA).