«L’emergenza idrica che sta interessando l’Abruzzo in queste settimane non può essere derubricata a fenomeno occasionale o a mera crisi temporanea, ma anzi, siamo in presenza di un dramma certificato che ha provocato, e continua a provocare, danni ingenti su tutto il territorio. Stampa e social media riportano quotidianamente le segnalazioni delle amministrazioni comunali, così come delle aziende e dei cittadini che lamentano l’assenza di acqua o di un’erogazione col contagocce. Oltre a ciò vi sono le ripercussioni su quei servizi pubblici che, non avendo la possibilità di immagazzinare l’acqua, vanno in crisi nel proprio operato con evidenti ripercussioni sulla collettività. Eppure si continua a rimandare il problema, a fare finta che si tratti solo di circostanze episodiche e si ignora il fatto che, se non si interviene al più presto, tale emergenza diventerà strutturale nei prossimi anni. I cittadini vogliono sapere cosa sta facendo Regione Abruzzo per fronteggiare questa emergenza e come intende prevenire quelle future. Di certo non possono sperare nella danza della pioggia», dichiarano Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, e Alessio Monaco, Capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra.
In questi giorni sul web rimbalzano foto e video di fonti idriche a secco, fiumi e torrenti ormai prosciugati, laghi ridotti a pozzanghere e terreni aridi e polverosi praticamente ovunque. In molte zone delle quattro province abruzzesi le colture sono compromesse e i raccolti di grano, mais, vite, olive e frutta sono prossimi al tracollo. Anche la produzione di olio d’oliva è in pericolo. L’emergenza idrica sembra ormai strutturale.
«Gli impianti idrici della rete pubblica, che già di per sé è vecchia laddove non fatiscente, sono ormai obsoleti e necessitano di interventi quanto più rapidi possibili – proseguono i consiglieri regionali di opposizione – Attualmente la media è di circa il 62% dell’acqua captata si disperde all’interno della rete idrica non arriva ai rubinetti degli abruzzesi. Il presidente di SASI, Gianfranco Basterebbe, audito quest’oggi in Commissione Vigilanza, ha dichiarato che, per fronteggiare questa emergenza, occorrerebbero 15 milioni di euro per la captazione e circa 80 milioni di euro per alcuni interventi, per un totale di 95 milioni di euro. Regione Abruzzo deve dirci se ha questa capacità economica e, al tempo stesso, rendere noto cosa si dovrebbe fare per evitare che il 2025 sia peggiore rispetto a quanto stiamo vivendo. Ad oggi questo governo regionale non ha palesato alcuna visione strategica né dato atto di alcuna pianificazione riguardo l’immediato futuro».
Concludono i due capogruppo: «L’acqua e le bollette che i cittadini pagano hanno subito un aumento importante e, considerando che quei canoni vengono elargiti in funzione di un servizio erogato, qualora ciò non dovesse avvenire c’è anche chi ipotizza di non pagarle poiché non ha usufruito di tale servizio. Detto questo, a dicembre 2026 ci troveremo a gestire il problema delle reti colabrodo senza risorse a disposizione. L’Assessore Imprudente e il Presidente dell’ERSI, Nunzio Merolli, quest’oggi hanno preso un impegno preciso e con date di scadenze ben chiare, ed è quello di ridurre del 50% le dispersioni dell’acqua dalla rete idrica entro il 31 dicembre 2025, anche in funzione delle risorse a tutt’oggi rese disponibili dal Pnrr e dai fondi Fsc. In qualità di Consiglieri di opposizione continueremo a monitorare e vigilare anche con ulteriori Commissioni affinché non siano gli abruzzesi a dover pagare gli errori di amministrazioni attuali e pregressi».