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  • Truffa smartphone on line, due denunciati

    La Questura di Isernia, ha intensificato l’attività di prevenzione predisponendo, in questi ultimi giorni, un piano di controllo straordinario del territorio.
    Nel corso di tale attività, sono stati effettuati oltre 120 posti di controllo, identificate circa 1000 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia e controllati oltre 500 veicoli; sono stati ritirati 2 documenti di circolazione ed elevate 150 contravvenzioni al Codice della Strada.
    Particolare attenzione è stata dedicata al controllo dei locali pubblici al fine di contrastare i reati connessi all’abuso di alcool e stupefacenti, in particolar modo, da giovani avventori dei predetti locali e nelle ore notturne.
    A tal fine, è stata controllata la regolarità delle licenze, il rispetto delle norme di sicurezza ed il rispetto degli orari di chiusura e la somministrazione di bevande alcoliche in orari consentiti.
    La Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione del Tribunale di Campobasso nei confronti di un giovane isernino che dovrà scontare in carcere un residuo di pena, frutto di più condanne emesse per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti. Il giovane, che già era sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Isernia dove dovrà scontare 4 anni e 6 mesi di reclusione.
    Inoltre, la locale Sezione di Polizia Postale ha deferito in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di truffa due cittadini italiani, L.F. di anni 57 e D.C. G. di anni 23, entrambi residenti in provincia di Napoli, i quali, dopo aver messo in vendita uno smartphone su un noto sito di e-commerce e dopo aver ricevuto dall’acquirente il compenso pattuito mediante ricarica di una poste pay da loro indicata, non consegnavano più la merce rendendosi, di fatto, irreperibili.
    Le indagini svolte permettevano di accertare, inoltre, che gli stessi avevano regolarmente attivato ad hoc la poste pay utilizzando i loro documenti di identità e che, nel tentativo di assicurarsi l’impunità, avevano successivamente denunciato lo smarrimento degli stessi per far credere che l’operazione truffaldina fosse stata compiuta da ignoti.

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